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Cessione del quinto dello stipendio per dipendenti pubblici inps inpdap. Scopri le offerte vantaggiose a te dedicate.

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Prestiti con cessione del quinto dello stipendio: come si calcola. Esempi e simulazione

I prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione rappresentano una forma di finanziamento da rimborsare a rate.

Può essere ottenuto da lavoratori dipendenti pubblici e privati, a tempo determinato o indeterminato, lavoratori atipici e pensionati.

Non è quindi accessibile ai lavoratori autonomi.

Il rimborso delle rate viene effettuato mensilmente a tasso fisso. Le rate vengono trattenute direttamente sulla busta paga o sulla pensione nella misura di un quinto dello stipendio o della pensione, a seconda dei casi, fino ad estinzione del debito.

Essendo legata alla presenza di uno stipendio o di una pensione, questa forma di finanziamento è accompagnata da un’assicurazione sul rischio di morte o di perdita del posto di lavoro. Per cui oltre al rimborso della rata, si dovrà tenere conto anche del rimborso della polizza assicurativa.

Come calcolare il quinto dello stipendio

Per avere un’idea sui prestiti con cessione del quinto dello stipendio o della pensione il calcolo  non è particolarmente complesso. E’ disciplinato dal DPR 180/50 ed è stato istituito subito dopo la guerra. E’ un prestito non finalizzato, ossia non legato a motivazioni particolari né necessita di giustificativi di spese. In modo semplice è possibile simulare il costo dell’operazione.

Per un corretto calcolo è necessario effettuare i seguenti passaggi:

  • determinare lo stipendio mensile netto
  • moltiplicare lo stipendio medio mensile per 13 o per 14 mensilità a seconda della tipologia contrattuale o se si è lavoratori dipendenti o pensionati
  • dividere il risultato ottenuto per 12 mensilità
  • suddividere l’ultimo importo ottenuto al punto precedente per 5

L’importo ottenuto è il quinto massimo cedibile. L’importo massimo da rimborsare invece è dato dalla moltiplicazione della rata massima cedibile per il numero di anni di rimborso. La voce montante è comprensiva di:

  • rata della cessione del quinto
  • interessi
  • quota della polizza assicurativa
  • spese di istruttoria della pratica

Prestiti con cessione del quinto dello stipendio: a chi rivolgersi

I prestiti con cessione del quinto dello stipendio possono essere effettuati da istituti di credito, finanziarie o, in caso di pensionati, dall’Istituto Previdenziale che eroga la pensione. Possono inoltre erogare il prestito:

  • le società di assicurazione legalmente esercenti
  • gli istituti e le società esercenti il credito escluse quelle istituite sotto forma di società in nome collettivo ed in accomandita semplice

L’evoluzione della normativa in materia creditizia ha ridisegnato le modalità di erogazione della cessione del quinto dello stipendio o della pensione rendendola possibile unicamente da mediatori creditizi. Il loro compito sarà essenzialmente quello di fare da collegamento tra il cliente e le banche o le società di intermediazione creditizia.

Leggi anche

Successo del quinto – http://www.cessione-quinto.com/informazioni/banche-e-finanziarie-nel-business/

Esempi di prestiti

Su Internet è possibile effettuare differenti simulazioni di prestiti con cessione del quinto dello stipendio. Alcune sono di facile attuazione. Altre piuttosto macchinose ed artificiose che necessitano inoltre dei dati personali non consentendo l’anonimato.

La scelta quindi non è semplice per cui facciamo una piccola classifica. Nel settore delle finanziaria le più elementari e trasparenti sono rappresentate da Findomestic e da Fiditalia. Per meglio comprendere la scelta possiamo effettuare una simulazione.

Simulazione finanziamenti

Findomestic, cessione del quinto richiesta 10.000 euro, prodotto Credito I tuoi Progetti:

  • TAN fisso 6,43%
  • TAEG 6,62%
  • rimborso in 60 mesi
  • importo totale dovuto 11.720 euro

Fiditalia, esempio di cessione del quinto richiesta 10.000 euro, prodotto Fidiamo:

  • TAN 6,30%
  • TAEG 7,30%
  • rimborso in 60 mesi
  • importo totale dovuto 11.836 euro

La più conveniente in assoluto risulta però essere la finanziaria Younited Credit; per lo stesso importo richiesto applicano:

  • TAN del 4,89%
  • TAEG del 6,19%
  • importo totale da restituire di 11.292 euro

Nel settore dei prodotti finanziari si possono menzionare istituti di credito come BNL e Poste Italiane. Facciamo qualche esempio.

BNL, esempio cessione del quinto richiesta 23.225,03 euro:

  • TAN 5,19%
  • TAEG 5,45%
  • totale da restituire 30.000 euro

Poste Italiane, cessione del quinto richiesta 10.153,65 euro:

  • TAN 9,25 %
  • TAEG 9,65 %
  • totale da restituire di 15.600 euro

Sicuramente tra le ipotesi individuate esistono notevoli differenze tra i tassi applicati. Nel secondo caso (Poste Italiane) la proposta è nettamente più alta in quanto nella somma da restituire sono inserirti unicamente gli interessi senza considerare la polizza assicurativa e le altre spese differentemente dalla prima proposta che invece comprende tutte le voci.

Confronta prestiti: preventivo finanziamenti

Qualsiasi sia la scelta che si va ad operare tra le proposte di prestiti con cessione del quinto dello stipendio conviene innanzitutto fare più preventivi e valutare sicuramente i tassi applicati. Bisogna valutare anche le varie voci inserite all’interno del rimborso, alle volte potrebbero incidere in modo più forte rispetto ai tassi proposti.

Le voci implicite e spesso non spiegate nel dettaglio potrebbero rendere appetibile la proposta. Spesso la sottoscrizione di alcune polizze assicurative potrebbero far lievitare i tassi a due cifre con il rischio di pagare effettivamente un importo molto più alto rispetto a quello ascritto sul contratto. Attenzione quindi a leggere bene cosa si va a sottoscrivere.

Approfondimenti

La cessione del quinto – http://www.cessione-quinto.com/

Prestiti a pensionati ultraottantenni
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Cessione del Quinto Pensionati: novità dall’Inps 2017

Cessione del quinto Pensionati: le novità 2017

L’INPS ha approvato la nuova convenzione che disciplina l’erogazione della cessione del quinto pensionati concessa dagli intermediari finanziari. La determinazione n. 78 del 14 aprile 2017 avrà validità fino al 31 dicembre 2018.

Dal 18 aprile 2017, banche e intermediari finanziari interessati alla convenzione hanno la possibilità di aderire al nuovo testo per concedere prodotti di finanziamento a pensionati INPS secondo determinati criteri e modalità.

Cessione del quinto Pensionati: le modifiche effettuate

Il nuovo schema è in linea con quanto disposto dal decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze n. DT24126 del 27 marzo 2017, che aveva modificato le classi di importo rilevanti ai fini delle operazioni di cessione del quinto dello stipendio e della pensione. In risposta l’INSP aveva effettuato il diritto di recesso agli inizi di aprile obbligando le banche a convenzionarsi nuovamente con l’Istituto.

Fino a poco tempo fa il tasso d’interesse applicabile mutava in base:

  • all’importo dell’assegno: inferiore o superiore a 5.000€;
  • all’età del pensionato: inferiore a 59 anni, tra 60 e 69 anni e tra 70 e 79 anni.

Cosa è cambiato con il decreto del 27 marzo 2017?

Con il decreto le classi sono cambiate in base all’importo dell’assegno: inferiore o superiore a 15.000€. Inoltre il tasso soglia massimo applicabile (TAEG), previsto nell’articolo 10 della nuova convenzione è stato elaborato dall’INPS sulla base dei valori dei Tassi Effettivi Globali Medi su base annua rilevati trimestralmente dalla Banca d’Italia. Ne consegue:

  • fino a 59 anni: fino a 15.000€ il TAEG è a 86,%; oltre i 15.000€ è a 7,71%;
  • 60-64 anni: fino a 15.000€ il TAEG è a 9,4%; oltre i 15.000€ è a 8,51%;
  • 65-69 anni: fino a 15.000€ il TAEG è a10,2%; oltre i 15.000€ è a 9,31%;
  • 70-74 anni: fino a 15.000€ il TAEG è a10,9%; oltre i 15.000€ è a 10,01%;
  • 75-79 anni: fino a 15.000€ il TAEG è a11,7%; oltre i 15.000€ è a 10,81.%

Le classi di età fanno riferimento alla scadenza del piano di finanziamento.

Cessione del quinto pensionati: i costi

Gli oneri per il servizio prestato dall’INPS sono stati confermati fino al 31 dicembre 2017 secondo i parametri quantificati nella precedente convenzione e aggiornati a partire dal 1 gennaio 2018. Gli oneri a carico delle banche che aderiranno alla nuova convenzione sono calcolati in base a ogni contratto di cessione del quinto pensionati:

  • a 1,61 €, IVA esente, fino al 31 dicembre 2017;
  • 1,84 € (IVA esente) dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018 per ciascuna estrazione di rateo pensionistico. 

Le finanziarie che non sottoscrivono la convenzione e operano in regime di accreditamento, l’onere è pari:

  • a 87,26 €, IVA esente per ogni contratto di cessione e a 7,27 € per ogni estrazione di rateo pensionistico fino al 31 dicembre 2017;
  • a 90,02 €, IVA esente, per ogni  contratto di cessione e a 7,50 €  per ogni estrazione di rateo pensionistico, dal 1 gennaio 2018 al 31 dicembre 2018.

 

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Cessione del Quinto Inpdap 2017: tassi e agevolazioni

Cessione del quinto INPDAP 2017: come funziona?

I finanziamenti con cessione del quinto INPDAP 2017 sono dei prestiti a tasso fisso erogati per i dipendenti pubblici e per i pensionati in possesso di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Come sottolinea il nome, questi finanziamenti vengono stipulati attraverso la trattenuta di un quinto dello stipendio o della pensione mensile. Il quinto corrisponde al 20 % della busta paga e viene calcolato al netto delle ritenute fiscali.

In particolare, il finanziamento con cessione del quinto viene erogato direttamente dall’INPS (che dal primo Gennaio 2012 ha incorporato l’INPDAP) o può essere ottenuto tramite banche o società di credito che hanno stipulato una convenzione con l’ente previdenziale.

Le formule di finanziamento offerte dall’ex INPDAP sono molto vantaggiose e vengono costantemente aggiornate per favorire l’accesso al credito dei dipendenti pubblici e dei pensionati.

Cessione del quinto INPDAP 2017: tutte le novità

Anche per l’anno 2017 sono state introdotte importanti novità nel campo dei prestiti con cessione del quinto INPDAP: l’introduzione dei piccoli prestiti quadriennali e i prestiti pluriennali per l’acquisto di una casa di un figlio.

La più importante novità riguarda la possibilità di sospendere o rinegoziare il contatto di mutuo o prestito. Questa nuova opzione introdotta con la determinazione presidenziale n.43 del 30 marzo 2016 cerca di agevolare quei dipendenti/pensionati che hanno visto cambiare la propria situazione economica nel corso degli anni.

La cessione del quinto INPDAP 2017, pur non modificando la sostanziale disciplina dei prestiti personali con cessione del quinto, cerca costantemente di offrire finanziamenti vantaggiosi e con tassi di interesse bassi per aumentare l’accesso al credito di pensionati e dipendenti pubblici.

I piccoli prestiti INPS 2017

Per chi vuole ottenere un piccolo prestito con la formula della cessione del quinto dello stipendio, a partire dall’anno 2017 può richiedere un micro finanziamento di durata non superiore ai 4 anni. Il Piccolo Prestito INPS è lo strumento ideale per chi vuole ottenere un finanziamento di piccola entità da estinguere in pochi anni. L’ammontare della richiesta di prestito viene stabilita in base allo stipendio percepito dal dipendente pubblico.

Il micro prestito può essere richiesto per la singola mensilità o per due, tre o quattro, in base alla richiesta il rimborso del prestito verrà estinto in 12, 24, 36 o 48 rate. Questa tipologia di prestito può essere anche richiesta con doppia mensilità, solo nel caso che il richiedente non abbia altre trattenute in corso sullo stipendio o sulla pensione.

Il Piccolo Prestito ex INPDAP 2017 è rivolto a tre categorie ben individuate di soggetti: dipendenti pubblici, iscritti al Fondo della Gestione magistrale, dipendenti del gruppo Poste Italiane.

Per accedere al Piccolo Prestito per i dipendenti pubblici, bisogna essere iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali o Fondo Credito e presentare la domanda online attraverso un modulo fornito dall’INPS. Generalmente tutti di dipendenti sono iscritti al Fondo Credito. Mentre per i pensionati pubblici è importante aver aderito al Fondo al momento della domanda pensionamento.

Per coloro che sono iscritti al fondo speciale di Gestione Magistrale (ex Enam) non è necessario essere dipendenti pubblici, ma essere in servizio oppure a non meno di due anni dal pensionamento. Per questa categoria la richiesta di prestito non può essere superiore alle due mensilità di stipendio.

L’ultima categoria che può richiedere il Piccolo Prestito INPS 2017 presuppone un rapporto di lavoro con il Gruppo di Poste Italiane. Per questa particolare tipologia di cessione del quinto INPDAP 2017, è stato stabilito un tasso annuo effettivo del 4,50%, il TAEG si attesta al 4,76%, mentre le spese amministrative connesse al finanziamento sono dello 0,50 %.

I prestiti pluriennali di cessione del quinto INPDAP 2017

Anche per il 2017, l’INPS ha previsto dei tassi di interesse e dei costi di gestione della pratica di finanziamento davvero molto competitivi e vantaggiosi per i prestiti pluriennali. I prestiti pluriennali di cessione del quinto INPDAP 2017, sono dei finanziamenti a tasso agevolato rivolti ai dipendenti o ai pensionati pubblici iscritti al Fondo di Credito.

Il prestito pluriennale può avere una durata contrattuale di 5 anni da estinguersi in 60 rate mensili oppure di 10 anni con l’estinzione in 120 rate mensili. Come per tutti i prestiti INPDAP il prelievo non può superare un quinto della busta paga al netto delle ritenute fiscali.

Per il Prestito Pluriennale 2017, l’ente ha previsto un TAEG al 3,5 %, un tasso di interesse effettivo annuo al 3,50% e per le spese amministrative della gestione della pratica si è stabilito un esborso pari allo 0,50%. Per richiedere il finanziamento pluriennale bisogna compilare un apposito modulo se si è ancora in attività, mentre per chi è pensionato bisogna richiedere il prestito presso l’INPS di zona.

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Cessione del Quinto Inps: Simulazione, tassi e tempi di erogazione

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Cessione del Quinto Inps: Caratteristiche del prestito ai dipendenti statali

Anzitutto occorre chiarire che, quando si parla di cessione del quinto Inps, ci si riferisce ad una determinata tipologia di prestito personale. Il lavoratore dipendente può fare richiesta di prestito presso qualsiasi società finanziaria, la quale provvede a rendere disponibile il denaro presso il richiedente.

Esso potrà, quindi, effettuare le spese per le quali ha richiesto la sottoscrizione. Tale tipologia di prestito appartiene alla classe dei cosiddetti prestiti garantiti, nel senso che vi è una dovuta assicurazione che provvede ad onorare il debito in caso di morte, malattia o licenziamento.

Occorre sottolineare che la cessione del quinto può avere una durata massima pari a 120 mesi, pertanto si tratta di una decisione delicata su cui riflettere molto prima di procedere.

Simulazione Rata Cessione del Quinto: Come fare

Inoltre per i dipendenti pubblici e per i pensionati ex INPDAP l’Inps ha disposto, all’inizio di gennaio 2016, un simulatore in grado di effettuare la simulazione della rata per la cessione del quinto, o di qualsiasi importo si può acquisire con ciascun tipologia di prestito.

Tramite esso è possibile capire, inoltre, come funziona il rimborso del prestito. Il simulatore si trova sul sito dell’ente ma calcolarlo autonomamente è molto semplice. Ecco i passi:

  • Calcolo Stipendio Netto, eliminando le voci variabili, come straordinari e premi;
  • Aggiunta delle due mensilità, tredicesima e quattordicesima;
  • Divisione per dodici mensilità;
  • Divisione del risultato ottenuto per cinque.

Così si otterrà la rata della cessione del quinto che verrà trattenuta, ogni mese, dallo stipendio.

Quali sono i tassi d’interesse applicati dai prestiti Inps?

L’INPS recentemente ha divulgato l’aggiornamento effettuato sui valori dei tassi di interesse applicati ai prestiti effettuati mediante cessione del quinto della pensione o dello stipendio accostabili ai prestiti erogati tra il primo Luglio ed il trenta Settembre 2016.

L’istituto di previdenza sociale ha comunicato, inoltre, che i tassi TAEG utilizzabili per prestiti con cessione del quinto variano in tale modo:

  • Sino a cinquantanove anni è previsto un tasso di interesse pari al 8,90% per prestiti sino ad euro cinquemila. Oltre tale importo il tasso varia ad 8,41%;
  • Tra i sessanta ed i sessantanove anni vi è il 10,50% per prestiti sino ad euro cinquemila. Superato tale importo il tasso scende a 10,01%;
  • Tra i settanta ed i settantanove anni è previsto un tasso di interesse pari al 13,10% sino ad euro cinquemila. Superando quest’ultimo importo il tasso di interesse scende al 12,78%.

Occorre sottolineare che l’età presa in considerazione si riferisce all’età raggiunta a fine piano di ammortamento.

I tempi di erogazione del prestito

Tutti coloro che sottoscrivono un prestito mediate la cessione del quinto si pongono una domanda molto importante, ovvero quali sono i tempi di erogazione del prestito? 

Questo perché solitamente chi si trova a chiedere un prestito di qualsiasi genere lo fa per fare fronte ad una serie di spese, mettendo in conto anche eventuali imprevisti.

La risposta a tale domanda non è così scontata come si può credere in quanto la Cessione del Quinto è riservata ai pensionati ed ad una particolare categoria di dipendenti, ovvero i dipendenti pubblici.

Per tale ragione i tempi di erogazione sono diversi in relazione a ciascun ente o azienda, le quali possiedono le proprie regole e procedure. Ciò che bisogna fare è:

  • Effettuare la raccolta dei documenti necessari, dove il più importante è il certificato di stipendio, in cui è determinata la retribuzione netta del lavoratore dipendente, per il cui ottenimento occorre attendere da qualche ora a qualche giorno. La quota cedibile rappresenta, invece, l’antagonista del certificato per i Pensionati;
  • Effettuare la compilazione dei documenti raccolti nella fase precedente.
  • Si procede, in seguito alla stampa dei contratti;
  • Firma del contratto da parte del cliente alla presenza della supervisione di un agente abilitato presso Banca d’Italia ed ISVAP;
  • Notifica dell’atto di benestare, il quale costituisce l’atto conclusivo di questo tipo di prestito con il quale l’Amministrazione si prende in carico l’obbligo di eseguire le trattenute;
  • La liquidazione, con cui si procede alla delega del pagamento.

Il tempo che intercorre dall’inizio della raccolta dei documenti sino alla liquidazione va da una settimana ad un massimo di tre settimane.

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Prestiti Inpdap Inps: tutti i finanziamenti

Prestiti Inpdap Inps: a chi si rivolgono

prestiti Inpdap Inps rappresentano una pratica soluzione per ricevere liquidità in tempi rapidi a condizioni agevolate. Tanti vantaggi che prendono diverse forme, a seconda della finalità e della durata del finanziamento esaminato. Ecco la guida alle principali offerte.

I prestiti Inpdap Inps assumono caratteristiche diverse in base alle esigenze che vanno a soddisfare. I beneficiari però restano sempre i medesimi, ovvero dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Passiamo in esame le proposte ex Inpdap (ente soppresso e le cui funzioni sono passate all’Inps).

Piccolo prestito Inpdap al 4,25%

Piccolo prestito Gestione Dipendenti Pubblici. Si tratta di un finanziamento che permette di conseguire liquidità senza dover fornire alcuna motivazione o documentazione di spesa.

La durata varia da 12 a 48 mesi, mentre l’importo del prestito va da una a otto mensilità. Il tasso applicato è del 4,25% (cui vanno aggiunti spese di amministrazione, 0,50%, e premio fondo rischi).

Prestiti pluriennali Inpdap: l’offerta

Prestiti pluriennali diretti Gestione Dipendenti Pubblici. Sono prodotti basati sulla cessione del quinto, la rata non può quindi superare 1/5 dell’assegno mensile netto. Il rimborso avviene in automatico, la rata è sottratta da stipendio o pensione senza che il beneficiario debba attivarsi.

La richiesta deve essere coerente con le finalità previste dal Regolamento Inps. Per quanto riguarda la durata vi sono due opzioni: quinquennale e decennale (60 o 120 rate mensili). Il processo di rimborso scatta dal secondo mese seguente l’erogazione del finanziamento.

Il tasso nominale annuo corrisponde al 3,50%. Tra i costi vanno considerati spese di amministrazione (0,50%) e premio fondo rischi.

Prestiti pluriennali garantiti Gestione Dipendenti Pubblici. Sono finanziamenti erogati da banche e finanziarie convenzionati. Non possiamo quindi definire un tasso di riferimento.

L’Inps ha un ruolo particolare, copre i rischi:

  • morte dell’iscritto prima della conclusione del finanziamento;
  • cessazione dal servizio senza diritto alla pensione;
  • contrazione dello stipendio.

Mutui Inps prima casa: fino 300mila euro a tassi agevolati

Vi ricordiamo che oltre ai prestiti Inpdap Inps dipendenti e pensionati pubblici possono contare sui mutui Inps. Di cosa si tratta? Sono finanziamenti destinati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa.

Il richiedente può ottenere fino a 300mila euro, con un tasso fisso del 2,95% o un tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi, maggiorato di 200 punti base.

Per maggiori informazioni sui prestiti Inpdap Inps vi consigliamo di tenervi sempre aggiornati con il portale inpdap-prestiti.it

prestiti per ristrutturazione casa
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Prestiti per ristrutturazione casa: guida alle offerte

Avete bisogno di accedere ai prestiti per ristrutturazione casa per effettuare le modifiche all’abitazione ma non sapete quale banca o istituto finanziario scegliere?  Online le proposte non mancano. Vediamo quindi insieme quali sono le linee di credito che garantiscono i tassi più convenienti.

Le caratteristiche dei prestiti di questa tipologia dipendono da banca a istituto finanziario. Nella maggior parte dei casi l’importo disponibile per l’erogazione varia da 1.000 a 70.000 euro e permette di coprire tutto il progetto.  Spesso viene offerta la possibilità di saltare o cambiare la rata.

Prestiti per ristrutturazione casa Mediolanum

Tra i prestiti per ristrutturazione casa, ecco un finanziamento a medio o lungo termine che viene garantito da ipoteca di primo gradoBanca Mediolanum ha scelto di accedere a questi vantaggi alle persone che desiderano ristrutturare casa beneficiando di condizioni particolarmente economiche.

Viene offerta la possibilità di scegliere se ricevere tutto l’importo in maniera immediato oppure a rate, in base agli avanzamenti dei lavori.  Il tasso proposto è di tipo variabile e viene maggiorato da uno spread pari all’1,40%.  In questo caso è possibile effettuare la richiesta per accedere fino all’80% del valore dell’immobile con un importo minimo di 25.000 euro.

Prestiti per ristrutturazione casa Agos

Scegliere i prestiti per ristrutturazione casa non è facile, le proposte commerciali disponibili sono tantissime e per questo motivo è necessario valutare anche l’offerta Agos.

La proposta della società finanziaria è più ristretta, infatti il prestito dedicato alle modifiche degli immobili può raggiungere fino ai 30.000 euro, la richiesta non ha costi e non sono previste spese iniziali.

La durata del finanziamento può variare da 12 a 84 mesi in base alle richieste del richiedente e ovviamente è possibile richiedere un preventivo gratuito per conoscere le offerte vantaggiose.  Per esempio per un importo di 10.000,00 e una durata di 48 mesi, la rata mensile sarà pari a 235,69 euro con un Tan a 5,90 e TAEG a 6,36%.

Ovviamente è possibile ottenere un prestito personalizzato che permette di accedere alle proposte migliori. Basta compilare i form dei comparatori online per trovare una sintetica rassegna dei prestiti per ristrutturazione casa.

Prestiti per ristrutturazione casa BNL: analisi dell’offerta

Abbiamo analizzato anche i prestiti per ristrutturazione casa BNL. L’istituto di credito è attento alle esigenze dei clienti e per questo ha realizzato il mutuo di ristrutturazione, con soluzioni flessibili adatte a tutti.  Potete valutare la possibilità di accederei ai mutui a tasso fisso o variabile per scegliere l’importo della rata che si adatta maggiormente a voi.  La flessibilità è garantita da modalità di rimborso collegate alla scelta del tasso e degli andamenti dei mercati.

Mutuo Affitto è ideale per ristrutturazione e propone un importo minimo di 50.000 euro con un tasso determinato in base all’EURIBOR.  La durata va dai 10 ai 15 anni con uno spread che su i 10 anni si attesta a 3,35%.  Per la richiesta è necessario avere un conto corrente attivo presso una delle filiali BNL.

Prestiti Inps per pensionati
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Prestiti Inps per pensionati: ecco tutte le informazioni

Accedere al credito con entrate derivanti da un assegno pensionistico è possibile. A tal proposito è utile fare riferimento ai prestiti Inps per pensionati.

Prestiti per pensionati Inps e Inpdap: la cessione del quinto

La principale tipologia di prestiti Inps per pensionati è la cessione del quinto. Questa formula di accesso al credito, come è chiaro dal nome stesso, si basa sul versamento della quinta parte dell’assegno in qualità di rata di rimborso.

Il pagamento mensile viene trattenuto a monte, rendendo il rimborso molto più rapido e comodo per il titolare del contratto di prestito.

Prestiti per pensionati: come richiedere la cessione del quinto?

Per capire meglio come funzionano prestiti Inps per pensionati e la cessione del quinto in particolare è utile fornire i dettagli per accedere a questo prestito. La richiesta di un prestito contro cessione del quinto della pensione deve essere presentata direttamente dal pensionato, che contatta autonomamente una finanziaria o un istituto di credito.

In seguito si procede alla richiesta della comunicazione di quota cedibile, un documento fornito dall’Ente e contenente le specifiche relative all’entità massima della rata mensile.

In caso di convenzione tra la realtà creditizia e l’Inps l’erogazione di questo documento avviene in tempi più brevi.

Importante è ricordare che la cessione del quinto Inps può durare massimo 120 mesi e che è caratterizzata dall’applicazione di un tasso fisso.

Prestiti online per pensionati Inps: il piccolo prestito

Nell’elenco dei prestiti Inps per pensionati è possibile includere anche il piccolo prestito, una prestazione economica accessibile agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni e sociali.

Con questa tipologia di prestito è possibile accedere al credito richiedendo quantità di denaro contenute e scegliendo piani di rimborso compresi tra i 12 e i 48 mesi.

Prestiti Inps per pensionati: altre informazioni sul piccolo prestito

Il piccolo prestito è una delle formule di accesso al credito più vantaggiose nell’ambito dei prestiti Inps per pensionati. Come si richiede? Nel caso specifico dell’iscritto alla Gestione titolare di un assegno pensionistico la richiesta può essere formalizzata per via telematizzata.

Il piccolo prestito Inps ex Inpdap consente di richiedere una somma di denaro massima pari a 8 mensilità nette di pensione, tenendo sempre conto della salvaguardia del trattamento minimo e della presenza di eventuali altre cessioni in corso.

Questo prestito è contraddistinto da un tasso fisso per tutta la durata del finanziamento e pari al 4,25% (il pensionato che intende richiederlo deve considerare anche la presenza delle spese amministrative pari allo 0,50% della cifra richiesta).

In caso di decesso del titolare del contratto l’Ente non procede al recupero del debito residuo.

Oltre al piccolo prestito Inps, le alternative di prestiti per pensionati comprendono anche i finanziamenti pluriennali, prestazioni economiche che hanno l’obiettivo di aiutare ad affrontare situazioni gravi dal punto di vista personale o familiare e che sono caratterizzate da piani di rimborso compresi tra i 60 e i 120 mesi.

Prestiti dipendenti statali
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Prestiti dipendenti statali: quali sono e come richiederli

I prestiti dipendenti statali sono prodotti finanziari che consentono di accedere al credito per finalità di varia natura.

Prestiti dipendenti statali Inpdap: tutto sui pluriennali

Iniziamo a parlare di prestiti dipendenti statali analizzando i finanziamenti pluriennali Inpdap. Come funzionano? Con la possibilità di richiedere l’accesso al credito per problemi di natura personale o familiare.

Il requisito principale per richiederli è l’iscrizione alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali da più di un anno. Fondamentale è ricordare anche la possibilità di scegliere un piano di ammortamento compreso tra i 60 ei 120 mesi.

Prestiti dipendenti statali: come richiedere un prestito pluriennale

Come si richiedono i prestiti dipendenti statali e i pluriennali in particolare? Raccogliendo documenti come lo stato di famiglia, le fatture relative alle spese successive all’evento che ha determinato la richiesta di accesso al credito (può trattarsi di una finalità come al ristrutturazione della casa, il matrimonio dell’iscritto, la necessità di acquistare un ausilio medico od ortopedico), il certificato medico, che deve essere presentato solo per le finalità non inerenti l’ambito della salute.

I prestiti pluriennali Inps ex Inpdap possono essere rinnovati, a patto che siano trascorsi due anni dall’inizio del piano di rimborso in caso di prestito quinquennale e quattro in caso di prestito decennale.

Prestiti ai dipendenti statali: il Piccolo Prestito Gestione Magistrale

Parlare di prestiti dipendenti statali vuol dire considerare anche l’opportunità del Piccolo Prestito Gestione Magistrale. Come funziona? Ricordiamo prima di tutto che è riservato agli iscritti ex Enam e che permette di richiedere un finanziamento pari a due mensilità nette di stipendio.

Da considerare sono anche le spese amministrative, pari all’1% della cifra richiesta, e il tasso corrispondente all’1,50%. Il Piccolo Prestito Gestione Magistrale può essere richiesto per finalità che vanno dalla nascita o adozione di un figlio, alla ristrutturazione della casa, all’acquisto di un veicolo, fino al matrimonio dell’iscritto o di un figlio.

Convenzione BNL prestiti dipendenti statali: ecco cosa sapere

I prestiti dipendenti statali sono opzioni vantaggiose anche grazie alle numerose convenzioni che l’Ente ha stipulato con alcuni istituti di credito e società finanziarie. In questo novero è per esempio possibile includere BNL Gruppo BNP Paribas, che consente ai dipendenti pubblici e statali di richiedere un prestito contro cessione del quinto dello stipendio.

Come funziona questa formula di accesso al credito? Con la possibilità di richiedere un finanziamento rimborsabile trattenendo ogni mese la quinta parte della busta paga. Il gruppo BNL consente di accedere al credito tramite questa modalità richiedendo un finanziamento massimo di 104.000€, caratterizzato da un tasso fisso per tutto il ciclo di vita del piano di rimborso.

Il prestito contro cessione del quinto di BNL Gruppo BNP Paribas può durare dai 24 ai 120 mesi e prevede il versamento di spese di gestione pari a 450€.

Inps Inpdap prestiti
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Inps Inpdap prestiti: tutte le opzioni disponibili

La richiesta di prestiti è un’esigenza sempre più diffusa. Inps Inpdap prestiti costituiscono un’alternativa molto utile al proposito e consentono di far fronte a finalità diverse.

Inps Inpdap prestiti personali: quali alternative ci sono?

Il novero di Inps Inpdap prestiti comprende anche alternative incentrate sui prestiti personali, che non richiedono la presentazione di un giustificativo di spesa. Il piccolo prestito rappresenta la principale opzione al proposito.

Rimborsabile in un lasso di tempo compreso tra i 12 e i 48 mesi, il piccolo prestito Inps è caratterizzato da un tasso fisso del 4,25% e da spese amministrative pari allo 0,50% della cifra erogata.

Inps gestione ex Inpdap prestiti: la cessione del quinto

Quando si parla di Inps Inpdap prestiti si chiama necessariamente in causa la cessione del quinto della pensione. Questo prestito, tecnicamente definibile come formula di credito al consumo, può essere richiesto tramite un contratto stipulato autonomamente dal pensionato con una finanziaria o un istituto di credito.

Per la cessione del quinto è necessario presentare la comunicazione di quota cedibile, che viene rilasciata dall’Ente alla realtà creditizia erogante. La cessione del quinto della pensione prevede la salvaguardia della minima Inps, il che significa che la quota cedibile può essere inferiore a un quinto della pensione.

Inps Inpdap prestiti: i mutui

Le opzioni relative a Inps Inpdap prestiti comprendono anche i mutui ipotecari. Di cosa si tratta? Di prestazioni economiche che vengono erogate agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, siano essi lavoratori o pensionati.

I mutui ipotecari Inps ex Inpdap sono finalizzati all’acquisto della prima casa d’abitazione, alla ristrutturazione di un’unità immobiliare, alla costruzione di un box o di un posto auto da considerare come pertinenza dell’abitazione principale.

La cifra massima richiedibile è pari a 300.000€ – mutuo finalizzato all’acquisto della prima casa – integrabili con ulteriori 6.000 per le spese assicurative non obbligatorie.

Il mutuo ipotecario Inps ex Inpdap è caratterizzato dalla possibilità di scelta tra un tasso fisso pari al 2,95% e un tasso variabile da ricavare sulla base dell’Euribor 6 mesi, maggiorato di 200 punti e calcolato su 360 giorni.

Inps ex Inpdap prestiti pluriennali: cosa sono?

Concludiamo questa rassegna dedicata a Inps Inpdap prestiti parlando di finanziamenti pluriennali. Rimborsabili attraverso piani di ammortamento della durata compresa tra i 60 e i 120 mesi, questi prestiti possono essere richiesti per far fronte a necessità che vanno dalla ristrutturazione della casa, al matrimonio, all’acquisto di ausili ortopedici.

I prestiti pluriennali sono riservati agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali e sono caratterizzati da un tasso fisso del 3,50% (da considerare anche le spese amministrative e il contributo fondo rischi, che varia sulla base dell’età del richiedente).

I prestiti pluriennali Inps vanno richiesti presentando lo stato di famiglia, il certificato medico – per le finalità non inerenti la salute – le fatture attestanti le spese sostenute.

Piccolo prestito Inpdap rinnovo
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Piccolo prestito Inpdap rinnovo: tutto quello che devi sapere

Informarsi su piccolo prestito Inpdap rinnovo è molto importante se si è interessati a questa prestazione economica e se si ha intenzione di conoscerne tutte le caratteristiche tecniche.

Piccolo prestito Inpdap: parliamo delle peculiarità

Prima di addentrarci nel dettaglio relativo a piccolo prestito Inpdap rinnovo vediamo assieme che caratteristiche tecniche ha questa prestazione economica. Riservata agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie sociali, consente di richiedere quantità di denaro molto esigue, rimborsabili attraverso piani della durata compresa tra i 12 e i 48 mesi.

Piccolo prestito Inps ex Inpdap: come presentare la domanda

Un altro aspetto che è bene approfondire prima di dare informazioni su piccolo prestito Inpdap rinnovo è la modalità di presentazione della domanda, che varia sulla base della natura del richiedente.

I pensionati, in base a quanto stabilito dalla determinazione del Presidente Inps 95/2012, possono procedere direttamente online. Discorso diverso invece per gli iscritti in attività di servizio.

Che cosa devono fare per accedere al piccolo prestito Inps ex Inpdap? Contattare l’Amministrazione di appartenenza e consegnare gli appositi moduli di richiesta. Sarà poi compito dell’Amministrazione contattare l’Ente e inoltrare l’istanza di accesso al prestito.

Piccolo prestito: quanto si può chiedere?

L’ultima questione che è utile sviscerare prima di parlare di piccolo prestito Inpdap rinnovo è il limite di finanziamento richiedibile, che varia sulla base della durata del piano di ammortamento. Qualche esempio? Iniziamo ricordando che in caso di prestito annuale è possibile richiedere fino a una mensilità netta di stipendio, due se non si hanno cessioni in corso.

Lo stesso schema di ragionamento va applicato ai prestiti biennali, che consentono di richiedere fino a due mensilità nette di stipendio, quattro in mancanza di altre cessioni. In caso di prestiti triennali è invece consentito richiedere fino a tre mensilità nette di stipendio, sei se non si hanno cessioni in corso.

L’ultimo caso è quello dei prestiti quadriennali, che consentono di richiedere fino a quattro mensilità nette di stipendio, otto in mancanza di cessioni.

Piccolo prestito Inpdap rinnovo: tutte le informazioni

A questo punto possiamo entrare nel dettaglio delle considerazioni relative a piccolo prestito Inpdap rinnovo.

La richiesta di rinnovo del piccolo prestito Inpdap può essere richiesta e accolta sulla base del tempo trascorso dall’inizio del piano di ammortamento. Le regole da seguire sono queste:

  • Piccolo prestito Inps ex Inpdap con durata annuale: rinnovo richiedibile dopo 6 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Piccolo prestito Inps ex Inpdap con durata biennale: rinnovo richiedibile dopo 12 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Piccolo prestito Inps ex Inpdap con durata triennale: rinnovo richiedibile dopo 18 mesi dall’inizio del piano di ammortamento
  • Piccolo prestito Inps ex Inpdap con durata quadriennale: rinnovo richiedibile dopo 24 mesi dall’inizio del piano di ammortamento.

Ultimo punto da specificare riguarda il caso della morte del mutuatario, situazione in cui, esattamente come nella circostanza dell’invalidità contratta in attività di servizio, l’Ente non procede al recupero del debito.