Cessione del quinto e tfr in garanzia: come funziona?
La cessione del quinto è una tipologia di prestito che rientra nella categoria del credito al consumo, finanziamento che può essere richiesto anche dai dipendenti di enti pubblici o privati.
Peculiarità della richiesta di un finanziamento tramite cessione del quinto è la modalità di rimborso del debito che verrà effettuato direttamente dal datore di lavoro tramite la trattenuta mensile sulla busta paga.
La modalità di rimborso diviene così la garanzia necessaria ad ottenere il prestito richiesto, in quanto il rischio di insolvenza risulta essere realmente irrisorio. Il rischio di insolvenza potrebbe presentarsi solamente in casi di decesso o di perdita del posto di lavoro, in questi casi la cessione del quinto e tfr potrebbe essere la garanzia di banche e istituti di credito.
In caso di perdita di lavoro, la banca o la finanziaria potrà rivalersi prima che sull’assicurazione rischio impiego direttamente sul tfr, ovvero sul trattamento di fine rapporto del lavoratore dipendente che ha perso il lavoro.
Ogni dipendente matura un importo pari a uno stipendio per ogni anno di anzianità lavorativa, somma utile a fungere da seconda garanzia per la richiesta di finanziamento tramite cessione del quinto e tfr.
Cessione del quinto e vincolo tfr sul contratto
Il tfr maturato può essere accantonato presso il datore di lavoro o presso il Fondo Nazionale Inps. Indipendentemente da dove si trovi la liquidità sarà lo stesso dipendente a sottoscrivere l’impegno a vincolare il tfr a favore della finanziaria.
La banca potrà prelevare direttamente dalla liquidazione maturata l’importo necessario a coprire l’intera cifra del debito residuo.
La seconda garanzia ottenuta tramite vincolo del tfr però stabilisce anche la cifra che banche o istituti di credito potrebbero concedere, importo erogato a prestito dato dal coefficiente assicurativo, ovvero dal rapporto tra liquidazione maturata e montante del finanziamento.
Cessione del quinto e anticipo tfr: articolo 2120 del Codice Civile
Conosciuta comunemente come legge sul tfr stabilisce le modalità di anticipazione sul tfr e del trattamento previdenziale. Ogni lavoratore dipendente ha il diritto di ottenere un anticipo delle somme accumulate negli anni lavorativi, ma solo a determinate condizioni:
- Se il dipendente ha maturato almeno un anzianità lavorativa di 8 anni presso l’azienda
- Anticipo che può essere richiesto fino a un massimo del 70% sulla somma
- È possibile richiedere una sola anticipazione del tfr nel corso dello stesso rapporto di lavoro
- È possibile ottenere l’anticipo sul tfr solamente nel caso di spese urgenti e documentate.
La richiesta dell’anticipo però comporta notevoli cambiamenti per la richiesta di finanziamenti tramite cessione del quinto e tfr, in questi casi infatti contribuisce a ridurre notevolmente l’importo massimo ottenibile tramite il finanziamento.
La richiesta di anticipo del tfr porta a ridurre l’efficacia della seconda garanzia utile a ottenere le somme richieste.