Come funziona la cessione del quinto dello stipendio nel 2015?
Come funziona la cessione del quinto dello stipendio? A chi si rivolge? Sono i primi interrogativi che si pongono quanti hanno necessità di ottenere liquidità e vogliono utilizzare questo tipo di finanziamento. Cerchiamo di fare chiarezza allora evidenziando requisiti e modalità di rimborso previsti a livello contrattuale.
La cessione del quinto è un prestito personale rivolto a pensionati e dipendenti, beneficiari che possono contare su un assegno mensile costante. Il pagamento delle rate si realizza infatti attraverso trattenuta diretta da stipendio o pensione: è il datore di lavoro o l’ente previdenziale a pagare l’istituto di credito.
Requisiti della cessione del quinto
Come suggerisce il suo stesso nome, questo prestito implica una rata non superiore a un quinto della prestazione pensionistica o dello stipendio, considerati al netto di trattenute. Sempre in merito ai beneficiari, dobbiamo specificare che il dipendente può essere statale, para-statale o privato. Deve comunque disporre di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
In certi casi la cessione del quinto la possono conseguire lavoratori statali e para-statali con contratto a tempo determinato, purché il piano di ammortamento non sia più esteso della durata del periodo di lavoro.
In merito invece ai pensionati, la richiesta di cessione del quinto può essere condotta a prescindere dall’ente previdenziale di riferimento. Tra i vantaggi rileviamo la possibilità di ottenere il finanziamento anche se ci si ritrova nelle liste dei cattivi pagatori o dei protestati. Un’opportunità che in tempi di crisi diventa un fattore discriminante nella selezione delle migliori offerte.
Parlando invece di durata del piano di rimborso, abbiamo un periodo variabile dai 24 a un massimo di 120 mesi. L’ente erogatore implica inoltre che il pensionato rimborsi la linea di credito entro il compimento degli 85 anni, anche se in alcuni casi questa soglia raggiunge i 90 anni.
Come funziona la cessione del quinto dello stipendio: le coperture assicurative
Nel novero degli obblighi legislativi registriamo la sottoscrizione di una polizza vita e rischio impiego. L’assicurazione vita interviene senza rivalsa nei confronti degli eredi del cliente, mentre quella rischio impiego prevede il rivalersi sul richiedente, ma solo per quanto riguarda il TFR (trattamento di fine rapporto). Questo sarà fornito alla banca in qualità di garanzia e per il periodo di rimborso non sarà disponibile al dipendente.
Il datore di lavoro non ha la facoltà di rifiutarsi al pagamento della cessione del quinto del lavoratore. Se l’attività lavorativa dovesse terminare, il datore dovrà trattenere quanto il dipendente ha maturato nell’impresa e versarlo all’ente erogatore.
Per ulteriori informazioni vi invitiamo a visitare le migliori proposte di cessione del quinto che abbiamo riportato nella nostra sezione.