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Informazioni, notizie ed ultimissime sulla cessione del quinto del salario. Che aspetti ad informarti? Chiedi oggi il prestito per realizzare da subito il tuo sogno.

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Cessione del Quinto dello Stipendio: come trovare il prestito più conveniente?

La cessione del quinto dello stipendio risulta essere un tipo di finanziamento che deve essere necessariamente analizzato con grande attenzione in modo tale che il richiedente possa evitare di optare per un prestito tutt’altro che vantaggioso.

La cessione del quinto dello stipendio: come funziona?

Optando per la cessione del quinto è possibile far fronte alle proprie spese con facilità, in quanto:

  • la rata sarà pari ad un quinto dello stipendio;
  • il prestito verrà caratterizzato da una somma di denaro restituibile a rate con importo fisso;
  • il calcolo potrà essere effettuato in maniera abbastanza semplice ed immediata.

Cessione del quinto dello stipendio: come individuare l’ente erogatore

Per trovare un ente che eroghi la cessione del quinto dello stipendio è sufficiente cercare online per verificare quali siano i tassi e gli importi massimi che possono essere erogati.

Pertanto occorre analizzare:

  • gli importi erogabili;
  • la possibilità di finanziare nuovamente il prestito;
  • la durata della restituzione.

Elementi a cui fare attenzione

E’ necessario prestare particolare attenzione ad alcuni possibili clausole, quali:

  • spese eccessive per i costi di apertura e gestione;
  • costi extra che non vengono resi noti ai clienti;
  • tassi d’interesse eccessivi;
  • altre spese che vengono unite alla rata.

Come trovare il miglior prestito con cessione del quinto?

Per trovare il miglior prestito occorre semplicemente cercare di analizzare tutti i vari tipi di dettagli prima citati.

Inoltre è consigliabile valutare diversi istituti finanziari e vagliare con attenzione le varie proposte, al fine di evitare inutili errori.

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Cessione Quinto: le migliori offerte di luglio 2017

La cessione del quinto è un’operazione di prestito particolare che viene dedicata ai dipendenti pubblici e privati di un’azienda. In cosa consiste?

Per poter accedere a questo tipo di richiesta bisogna:

  • avere una busta paga da presentare, perché proprio da lì verrà detratta una quinta parte dello stipendio;
  • avere un contratto a tempo determinato o indeterminato, per poter garantire all’istituto di credito il pagamento della rata, che verrà decisa in base allo compenso percepito e versata alla banca dal datore di lavoro.

Una soluzione molto utile per chi vuole avere la comodità di versare direttamente la rata, ma anche per chi vuole conoscere a priori quale sarà l’ammontare del prestito e la sua stessa durata.

L’opzione cessione del quinto può essere richiesta agli istituti di credito e quest’ultimi hanno la facoltà di poter accettare o rifiutare la richiesta, anche in base alle domande precedenti arrivate dalla stessa ditta.

Cessione Quinto: le migliori offerte di luglio 2017

Quinto Banco Posta

E’ una delle soluzioni migliori, visto che può essere richiesta anche senza conto corrente. Inoltre questo prodotto offerto da Poste Italiane può essere ottenuto anche da chi vuole estinguere un finanziamento acceso in precedenza.

Questo strumento mette a disposizione delle rate fisse anche a partire da 50 euro, per chi possiede dunque la pensione minima percepita.

Findomestic

Offre uno strumento davvero conveniente rispetto alle migliori offerte di luglio 2017: il Tan fisso è di 5.95%, uno dei migliori rispetto a ciò che si trova in commercio.

Anche il Taeg è fisso e si attesta intorno al 6.11%. La rata base è di 144 euro al mese e con un finanziamento di 13.000 euro si può arrivare fino a 120 rate.

Questa offerta è molto conveniente anche per via delle spese, che spesso non ci sono: zero commissioni sia per quanto riguarda l’intermediazione e l’istruttutoria pratica.

IBL banca

Propone uno strumento molto pratico per quanto riguarda le migliori offerte di luglio 2017 sulla Cessione del Quinto.

È molto facile da ricevere, basta presentare la semplice busta paga, ed inoltre ha una durata fissa che spazia dai 24 fino ai 120 mesi, in base alla richiesta che viene fatta. Inoltre anche la rata presenta già tutte le spese del caso.

Compass

La proposta di Compass è interessante per via della sua flessibilità: infatti l’istituto non chiede nessun garante e può durare fino ad un massimo di dieci anni.

Anche in questa offerta non ci sono spese di intermediazione, il che la rende una delle migliori offerte di luglio 2017 per quanto riguarda la Cessione del Quinto.

Per chi fosse interessato a calcolare la rata, il tasso di interesse e la durata totale, può collegarsi tramite il web e usufruire degli strumenti elettronici per il calcolo preciso sulla cessione del quinto, anche in base alla cifra richiesta.

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Prestito con Delega: in cosa consiste il doppio quinto?

Il prestito con delega, noto anche come doppio quinto, rappresenta una ulteriore opzione per chi si trova in difficoltà e vorrebbe poter disporre di liquidità aggiuntiva con la quale costituire un fondo da usare in caso di emergenza o far fronte a spese impreviste.

In un momento di crisi generalizzata, può essere una valida alternativa da prendere in considerazione, a patto di avere un posto di lavoro e, quindi, una busta paga su cui impostare il piano di rientro con l’ente erogante. Andiamo quindi a vedere nel dettaglio di cosa si tratti e se convenga realmente.

Cos’è il prestito con delega o doppio quinto?

Il prestito con delega o doppio quinto è una forma di finanziamento che presuppone l’esistenza di un rapporto lavorativo. Si tratta infatti di una convenzione che viene stipulata tra l’ente che concede il finanziamento e il datore di lavoro del richiedente.

Viene detto doppio quinto proprio perché esso può andare ad aggiungersi alla cessione del quinto precedentemente concordata con lo stesso o altro istituto. Può quindi aggiungere un ulteriore 20% della busta paga alla transazione complessiva. In pratica la nuova rata può arrivare ad incidere per un altro quinto dello stipendio, ma non di più.

Cessione doppio quinto: cosa tenere presente

Va però sottolineato come il datore di lavoro non sia assolutamente tenuto a dare il suo benestare all’operazione, anche se all’atto pratico la limitazione vale solo per i privati. I dipendenti pubblici, infatti, godono delle apposite convenzioni stipulate tra l’ente per cui lavorano e gli istituti bancari.

Il doppio quinto può peraltro essere accordato anche in presenza di finanziamento pregresso che il lavoratore sta ancora pagando, a patto che il totale delle trattenute in busta paga non vada ad oltrepassare la soglia del 50% dello stipendio.

Chi può accedere al prestito con delega e a quali condizioni

Solitamente tutti coloro che vantano un contratto di lavoro a tempo indeterminato possono accedere al prestito con delega. Mentre però per i dipendenti pubblici non ci sono particolari problemi, per quelli privati occorre una buona anzianità di servizio e la dimostrazione di aver accantonato un buon Trattamento di Fine Rapporto (TFR), presso la propria azienda oppure in un fondo integrativo.

Si tratta con tutta evidenza di una precauzione aggiuntiva che tiene conto della volatilità dei mercati e la possibilità che l’azienda privata vada incontro al fallimento. Tale eventualità non sussiste nel caso dei dipendenti pubblici.

Estinzione anticipata e recesso: è possibile?

Il prestito con delega può essere estinto in anticipo, in ogni momento, con il vantaggio di poter recuperare gli interessi che non sono scattati.
Inoltre esso è soggetto al diritto di recesso, il quale può essere esercitato dal lavoratore entro 15 giorni dalla firma del contratto. Ove il richiedente abbia deciso in tal senso, non c’è bisogno di alcuna autorizzazione da parte dell’istituto di credito o dell’ente erogante.

La decisione presa deve però essere oggetto di comunicazione alla controparte e, nel caso in cui il finanziamento sia già stato attivato, vengono concessi al beneficiario 30 giorni entro i quali il capitale, o gli interessi maturati nel frattempo, devono essere restituiti.

Va anche ricordato come sia obbligatorio pagare l‘imposta sostitutiva che l’ente erogante aveva versato all’Inps e al datore di lavoro.

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Cessione del Quinto Findomestic, Compass o Unipol? Quale banca scegliere?

Per chi non lo sapesse, la cessione del quinto è uno dei metodi più sicuri per ricevere un prestito.

Cessione del Quinto: come funziona?

La cessione del quinto è possibile anche per i pensionati, nonché per i lavoratori assunti a tempo determinato, a patto che il loro contratto scada dopo il tempo di restituzione del denaro. I soldi saranno scalati direttamente dal salario (o pensione) della persona interessata, che non dovrà preoccuparsi di restituirli autonomamente.

Tutti i dettagli per la cessione del quinto vengono definiti dalle due parti, che possono operare in libera autonomia. Tuttavia dev’esserci il benestare del datore di lavoro del richiedente. Quest’ultimo, difatti, deve confermare che il egli è realmente impiegato presso la sua attività e il suo contratto rispetta i termini prestabilito.

Una volta chiariti questi dettagli, resta un solo problema: a chi rivolgersi per effettuare il prestito? Tra le tante opzioni è bene selezionarne solo alcune, quelle di più importanti.

Come scegliere la cessione del quinto?

I principali enti di finanziamento utili per avere il prestito della tipologia cessione del quinto, – il nome deriva dalla parte del salario massima sottraibile, la quinta, – sono 3: si tratta di Compass, Unipol e Findomestic.

Bisogna sin da subito affermare che non ci sono le banche migliori e quelle peggiori. A ogni situazione può andare meglio una banca, piuttosto che un’altra. Considerando, poi, che tra gli istituti di credito indicati c’è una competizione piuttosto agguerrita, non resta che scegliere.

I passaggi per non sbagliare scelta

Come scegliere quindi? Beh, innanzitutto bisogna esaminare l’offerta degli istituti di credito. Per farlo bisogna recarsi alle rispettive sedi, oppure mandare loro una richiesta d’informazione, richiedendo fattori come:

  • la durata possibile del prestito;
  • i tassi d’interesse;
  • la massima quantità di soldi erogabile;
  • il numero di rate;
  • la possibilità di effettuare prestiti per consolidamento debiti;
  • requisiti finanziari del prestatore.

Ottenuti tutti i dati? Bene: ora bisogna metterli a confronto.

Cessione del Quinto Findomestic, Compass o Unipol?

In via generale le differenze tra le banche non sono molte. Tutte e 3 hanno delle offerte molto simili e quel che cambia è semplicemente il rapporto verso il cliente, nonché l’esigenza stessa del cliente. Si consiglia, quindi, di scegliere in base a quelli che sono i propri desideri e necessità.

Prestito Findomestic

La Findomestic offre zero commissione sulla gestione pratica e sulle commissioni di intermediazione; zero sull’imposta di bollo, sulle commissioni d’istruttoria e sulla sostitutiva. Il numero di rate sono 120 da 144 euro al mese.

  • Tan del 9,95%
  • Taeg fisso al 6,11%.

Prestito Compass  e Unipol con cessione del quinto

Anche nel caso della banca Compass i tassi d’interesse sono fissi: 9.90% il Tan e il 11.45% per il Taeg, mentre il numero delle rate e il relativo importo può essere personalizzato.

In genere l’Unipol potrebbe offrire dei tassi d’interesse maggiori rispetto ad altre due banche. La cosa, però, è giustificata per via del fatto che la Unipol offre anche un numero maggiore di rate. Si potrà, così, pagare di meno a rata singola, ma allungando la durata del pagamento.

Per capirne di più dell’offerta Unipol si consiglia di contattare gli impiegati della banca tramite il numero verde 800-112114.

Tassi cessione del quinto Inps

Purtroppo solo la Findomestic sul suo sito fornisce informazioni ufficiali per quanto riguarda le rate e gli interessi. La Compass lascia spazio alla personalizzazione del numero delle rate e dell’ammontare delle ultime, chiarendo invece l’ammontare degli interessi fissi.

La Unipol, invece, non scrive niente sul suo sito invitando gli utenti a cercare il contatto tramite il numero verde o la mail.

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Cancellazione Crif 2017: è possibile ottenerla?

La cancellazione Crif non è né una procedura molto difficile da compiere, né richiede parecchi passaggi burocratici. Si tratta di una procedura come un’altra, da svolgere nel rispetto delle normative vigenti in materia.

Quando cancellare i propri dati dal Crif?

È opportuno farlo quando si ritiene che la Crif non abbia trattato i propri dati nel rispetto delle normative vigenti oppure se l’istituto di credito non ha eseguito una corretta segnalazione delle informazioni. Quello di richiedere la cancellazione o la modifica è un diritto previsto dalle leggi dello Stato Italiano.

Oltre a richiedere la cancellazione, però, è anche possibile chiedere la modifica dei dati inseriti perché siano giusti.

Come ottenere l’integrazione dei dati o la loro rimozione?

Basta rivolgersi direttamente al Crif stesso, oppure alla banca o all’ente finanziario con cui hai preso l’impegno che vorresti correggere. In ogni caso, rivolgendosi all’istituto di credito con cui si hanno i rapporti creditizi è possibile ottenere la modifica o la rimozione dei dati in poco tempo.

Qual è il ruolo del Crif?

Il Crif altro non è che il gestore del sistema che veicola le informazioni di credito. Esso non opera in autonomia e non può cancellare o modificare i dati autonomamente. Il Crif deve svolgere una complessa procedura di richiesta di modifica all’istituto di credito e dell’accettazione dei dati nuovi.

La risposta alla richiesta viene, in genere, fornita entro 15 giorni dal momento della richiesta. Il termine massimo per ricevere la risposta è di altri 15 giorni. Qualora non sia stato possibile svolgere le verifiche per altri motivi, la Crif potrebbe inibire la visibilità dei dati al pubblico.

Cancellazione dei dati positivi: come funziona?

La visibilità dei dati rivolta al pubblico potrà restare sospesa per tutto il tempo necessario per gestire la pratica arrivando al cambio dei dati o alla loro cancellazione dal registro.

L’interessato può richiedere la cancellazione soltanto dei cosiddetti dati positivi, ovvero delle informazioni su quei finanziamenti che sono stati regolarmente rimborsati all’istituto di credito. Per legge il Crif dovrà provvedere alla cancellazione di questi dati entro e non oltre 90 giorni dalla richiesta. Il cliente riceverà sempre una comunicazione volta a confermare l’effettuazione della cancellazione dei dati.

In ogni caso si sconsiglia di effettuare la cancellazione dei dati positivi, in quanto gli enti di finanziamento avrebbero una visione incompleta della situazione finanziaria del cliente.

Il Credito al Consumo

Sempre meglio diffidare di coloro che incitano alla cancellazione dei dati positivi o da coloro che richiedono soldi per cancellare i dati negativi.

Questi, infatti, possono subire la procedura di cancellazione solo se sono stati aggiornati con errori o segnalati non correttamente all’ente di finanziamento. In questo caso, come accennato prima, si può fare la richiesta di cancellazione gratuitamente e in completa autonomia.

Per sapere altri dettagli a proposito del Crif e dei relativi dettagli si consiglia di visitare di visitare la risorsa internet: www.cancellazionecrif.org.
Per capirne di più e svolgere le relative pratiche burocratiche è possibile rivolgersi ai professionisti del settore, nonché agli impiegati dell’istituto di credito da cui si è ricevuto il finanziamento.

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Cessione del quinto Inps: come richiederla?

La cessione del quinto Inps è un tipo di finanziamento abbastanza utile per coloro che vogliono essere sicuri di conoscere la rata del debito da parte loro acceso.

Ecco come procedere per poter effettivamente inoltrare la richiesta del finanziamento.

Come funziona il prestito con cessione del quinto per lavoratori e pensionati?

La cessione del quinto deve essere suddivisa in due parti:

  • la prima di queste riguarda il prestito per i lavoratori dipendenti;
  • l’altra parte, è dedicata interamente ai pensionati.

Sia pensionati che lavoratori dipendenti potranno fare un calcolo preventivo prima di richiedere questo finanziamento in modo tale da non fare passi troppo lunghi. Si parla semplicemente di un prestito che viene restituito con rate costanti pari ad un quinto di stipendio o prestito.

La rata non avrà costi eccessivi e permetterà quindi, di realizzare un piano di ammortamento ben preciso e di scegliere la somma di denaro che permetterà di avviare il progetto che intende finanziare in questo modo.

Le modalità di richiesta: differenze

Le modalità di richiesta sono abbastanza differenti e devono essere svolte in maniera attenta e precisa.

  • Lavoratore dipendente: deve fare affidamento sul datore di lavoro
  • Pensionato: deve svolgere una richiesta e ricerca quasi autonoma, poggiandosi ad enti specifici quali patronato.

Questi ultimi saranno in grado di offrirgli tutte le informazioni ed un piano di restituzione del prestito ben preciso grazie al quale sarà possibile evitare una serie di errori.

Richiesta di cessione del quinto da parte dei lavoratori

Il lavoratore dipendente, per poter richiedere il finanziamento con la cessione del quinto Inps, deve necessariamente richiedere al suo datore di lavoro il calcolo dello stesso finanziamento. Egli prenderà in considerazione elementi come:

  • anni di anzianità lavorativa;
  • età anagrafica;
  • ultime due buste paga;
  • TFR accumulato.

Questi elementi gli consentono di poter calcolare la somma di denaro massima che il suo dipendente potrà richiedere.
A seconda dell’esito del calcolo sarà possibile ricevere il finanziamento stesso in maniera attenta e precisa senza alcuna tipologia di complicazione che potrebbe influire negativamente sull’esito della stessa richiesta.

Pensionati: come richiedere la cessione del quinto Inps?

Anche in questo caso si effettua un calcolo prima che la domanda del finanziamento possa essere inoltrata presso l’ente, in modo tale che il pensionato possa evitare di andare incontro a delle situazioni che sono tutt’altro che positive e che vanno ad infierire sulla sua pensione.

La richiesta, sia per dipendenti che pensionati, verrà poi inoltrata all’Inps che deciderà se erogare o meno questo prestito.

Documentazione richiesta al pensionato

Diversi saranno i documenti che devono essere presentati da parte dei pensionati per poter riuscire ad ottenere questo particolare tipo di finanziamento. Si parla di:

  • cedolini della pensione, possibilmente gli ultimi due;
  • documenti anagrafici;
  • settore di lavoro;
  • eventuale documento che attesti la salute dello stesso pensionato.

 

 

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Prestiti Cessione del Quinto Pensionati: qual è l’età massima per richiederli?

I prestiti con cessione del quinto per i pensionati sono un tipo di finanziamento che offre l’opportunità di realizzare dei progetti nel momento in cui queste persone vanno in pensione.

Pensionati: come funziona il prestito con cessione del quinto?

Questa tipologia di prestito permette alle persone in pensione, di poter far fronte ad alcune spese oppure avviare dei progetti che richiedono una somma di denaro medio elevata per poter essere avviati. Si tratta quindi di un tipo di finanziamento che:

  • viene erogato dopo aver svolto dei calcoli particolari sul richiedente;
  • prevede il pagamento di rate costanti pari ad un quinto della pensione;
  • vede protagoniste somme di denaro non eccessive ed i tassi sono fissi.

I requisiti fondamentali per poter richiedere il prestito

Prima di parlare dell’età massima occorre parlare di alcuni requisiti fondamentali.
In particolare il pensionato deve essere in grado di:

  • dimostrare di avere un reddito costante;
  • avere appunto lo status di pensionato;
  • presentare un progetto che intende finanziare.

Sarà quindi possibile poter effettivamente di avere il finanziamento erogato in maniera corretta senza alcun tipo di errore.

Prestiti cessione del quinto pensionati: l’età massima

Generalmente questo prestito viene calcolato sullo stato di salute del pensionato, ovvero vengono effettuati particolari conti che permettono all’ente di poter capire se queste persone possono arrivare alla fine del pagamento del loro debito oppure no.

Si tratta di una valutazione che risulta essere precisa e che deve essere svolta con attenzione da parte dell’ente che deve effettivamente erogare questo genere di prestito. Generalmente:

  • questo prestito parte dai 70 ed arriva agli 85 anni di età;
  • prevede delle clausole aggiuntive nel momento in cui il pensionato non gode di ottima salute;
  • prevede la mancata erogazione nel momento in cui il pensionato supera questi particolari requisiti.

Come inoltrare la propria domanda?

Il pensionato, per poter effettuare la richiesta di finanziamento, deve necessariamente portare tutta la documentazione richiesta alla banca, o ente finanziario o anche all’Inps. Pertanto gli verranno richiesti:

  • documenti personali;
  • cedolino della pensione per certificare il reddito percepito;
  • documentazione relativa alla salute;
  • ed altri che potrebbero variare da ente ad ente.

Una volta effettuato il calcolo e verificati se i vari tipi di requisiti sono stati completamente rispettati, sarà opportuno attendere circa due settimane prima che lo stesso ente comunichi la risposta, negativa o affermativa.

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Calcolo Cessione del Quinto Inps: come fare?

Il calcolo della cessione del quinto Inps va svolto con grande attenzione, onde evitare il manifestarsi di situazioni che possano incidere in modo negativo sulle proprie finanze.

Ecco come procedere per capire quanto si deve restituire mensilmente all’ente.

L’Inps e la cessione del quinto: come funziona

La cessione del quinto da parte dell’INPS funziona in maniera assai semplice ed essa prevede che:

  • si prenda in considerazione l’entrata economica del richiedente, sia che si tratti di lavoratore che pensionato;
  • si tolga dal reddito percepito, una ammontare pari ad 1/5 della stessa .

Questo è il procedimento concreto che consente di capire quella che sarà la somma di denaro che dovrà essere restituita mensilmente all’ente che eroga il prestito stesso.

Simulazione di calcolo: un esempio pratico

Questo tipo di finanziamento prevede che il calcolo venga effettuato sullo stipendio o pensione e per questo è fondamentale disporre di tale dato. Ad esempio, una persona che lavora e percepisce uno stipendio di 1.000 euro, mensilmente dovrà rinunciare a circa 200 euro totali.

Questo per il semplice fatto che occorre fare, come calcolo:

  • 1.000/5= 200 euro;
  • 1.000 x 20%= 200 euro.

Il prestito con cessione del quinto Inps: requisiti, documenti, modalità

Occorre sottolineare come, per richiedere tale finanziamento, bisogna tener conto dei seguenti requisiti:

  • Età tra i 18 e 75 anni
  • Ha una durata massima di 10 anni
  • C’è la possibilità di rinnovo qualora occorra usufruire di una nuova somma di denaro.

Il prestito non necessita inoltre di motivazioni specifiche per poter essere richiesto. Al contrario di altri finanziamenti, quello con cessione del quinto Inps è svincolato da questa particolare regola.

Documenti per poter richiedere la cessione del quinto

Per richiedere questo particolare tipo di finanziamento occorrono pochissimi elementi che garantiscono la possibilità di poter ottenere una risposta positiva nel momento in cui la domanda viene inoltrata.
I documenti necessari sono diversi, e tra di essi spiccano:

  • documento d’identità che identifichi il richiedente;
  • buste paga o cedolino pensionistico, almeno due ovvero quelle maggiormente recenti.

Come inviare la domanda per il prestito

Tutta questa documentazione deve essere inviata per via telematica e nella maggior parte dei casi è necessario attendere che:

  • sia il datore di lavoro ad effettuare l’inoltro;
  • l’ente specializzato se si effettua la richiesta in veste di pensionato.

In entrambi i casi è richiesto che il lavoratore sia dipendente della pubblica amministrazione oppure che abbia lavorato per la stessa. Per poter conoscere l’esito finale della richiesta sarà comunque opportuno attendere qualche settimana.

Il suddetto finanziamento richiede attente analisi che derivano da un mix tra età anagrafica e quella lavorativa, contributi versati ed altri elementi che permettono all’ente convenzionato con l’Inps di poter effettuare, o meno, l’erogazione della somma di denaro richiesta.

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Preventivo cessione del quinto online: come fare?

La nota operazione chiamata cessione del quinto è una modalità di finanziamento il cui rimborso avviene tramite addebito della rata sulla propria pensione o sulla propria busta paga.

Per questo motivo si parla di cessione: appunto perché si ha la trattenuta sul cedolino di pensione o sulla busta paga nella misura al massimo di 1/5 della pensione o dello stipendio fino a che non si estingue il totale del debito.

Quali sono le differenze tra il prestito di cessione del quinto ed un un prestito classico?

Il prestito classico comporta che la rata venga pagata dal debitore alla finanziaria o alla banca secondo modalità preventivamente concordate (ad es. addebito sul conto corrente, bonifico, bollettino postale).

Nella cessione del quinto la rata viene sottratta direttamente dallo stipendio o dalla pensione. Dunque è l’azienda presso la quale si presta servizio o l’Inpdap/Inps (nel caso di cessione del quinto della pensione) a rimborsare la rata direttamente alla banca oppure alla finanziaria.

Si può estinguere anticipatamente questo prestito?

La cessione del quinto è estinguibile anticipatamente in base alle clausole del contratto che viene precedentemente firmato al momento in cui si fa richiesta del finanziamento.

Chi può richiedere la cessione del quinto?

Possono chiedere questa forma di prestito personale:

  • i pensionati Inpdap ed Inps;
  • dipendenti di aziende private(s.n.c, s.a.s, s.r.l, s.p.a ecc.);
  • i lavoratori di aziende pubbliche o statali.

Un lavoratore autonomo può richiedere la cessione del quinto?

I lavoratori autonomi così come i liberi professionisti (ad esempio avvocati, rappresentanti commerciali, consulenti di vendita, agenti di commercio ecc.) non hanno diritto a richiedere la cessione del quinto dello stipendio. Questo perché non percepiscono una retribuzione fissa ma bensì variabile.

Come funziona per i neoassunti e i contratti a progetto?

Coloro i quali sono stati assunti da poco possono accedere alla cessione del quinto dello stipendio a patto che:

  • l’importo richiesto non sia troppo elevato
  • che l’azienda per la quale lavorano sia di dimensioni medio-grandi
  • che il contratto firmato sia un contratto a tempo indeterminato.

Per quanto riguarda i lavoratori che possiedono un contratto a progetto solo in alcuni casi specifici essi possono richiedere la cessione del quinto. In particolare, la durata del prestito non non deve oltrepassare la scadenza del contratto di lavoro.

Un cattivo pagatore può richiedere la cessione del quinto?

Un cattivo pagatore può richiedere la cessione del quinto dello stipendio, anzi questa è una delle soluzioni a disposizione per coloro che non riescono ad ricevere un prestito nel modo tradizionale.

 

Preventivo cessione del quinto: durata e importo

Il finanziamento della cessione del quinto dello stipendio può avere una durata che va dai 60 mesi ad un massimo di 120 mesi (5 -10 anni quindi).

Il finanziamento massimo che può essere erogato è determinato:

  • per i pensionati dal valore della pensione, ossia dalla sua entità;
  • per i lavoratori dipendenti si ricava dal netto dello stipendio e dal TFR, ossia la liquidazione.

Quali sono le garanzie della cessione del quinto?

Per la cessione del quinto dello stipendio non è necessaria alcuna garanzia, ipoteca o fideiussione in quanto la principale garanzia è data dallo stipendio stesso e dal TFR.

Assicurazione obbligatoria

Il fondamento di tale prestito si basa sull’esistenza di una pensione o di uno stipendio dai quali poterne detrarre una parte. Perciò la cessione del quinto è accompagnata da un’assicurazione  obbligatoria contro il rischio di perdita del lavoro oppure contro il rischio di morte.

Dunque oltre alle rate chi richiede tale prestito deve pagare anche un premio collegato a tale assicurazione.

  • Per i dipendenti appartenenti ad aziende private l’assicurazione può essere rilasciata solo da compagnie assicurative private.
  • Per i dipendenti statali essa può essere rilasciata sia da compagnie assicurative private che dall’INPDAP.

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Rinegoziare Cessione del Quinto: come fare?

Come si può rinegoziare la cessione del quinto? Ecco una guida semplice per capirlo.

Cos’è la cessione del quinto?

Si tratta di una formula di finanziamento circoscritta ai lavoratori dipendenti che, in caso di bisogno di liquidità urgente, possono richiedere. Tale somma andrà restituita, solitamente in 2/10 anni, tramite rate mensili.

In Italia, soprattutto in questo periodo di crisi, la cessione del quinto ha rappresentato quasi il 20% delle richieste di prestiti. Il target preso in considerazione, è quello dei lavoratori con busta paga o pensione.

Motivi per cui le richieste di questo prestito sono frequenti

Secondo i dati dei comparatori e degli studiosi del settore, i motivi principali per i quali si richiede la cessione del quinto sono:

  • protesto di un precedente finanziamento e quindi, impossibilità di richiedere un ulteriore mutuo a banche o agenzie di credito
  • acquisto della casa o lavori complementari all’interno della prima casa
  • spese di matrimonio o necessità di un budget liquido
  • Quello rivolto ai più giovani, è per distaccarsi dal nucleo familiare

Rinegoziare cessione del quinto: che cosa vuol dire?

Quando si ottiene la liquidità relativa al quinto, si stipula un regolare contratto di finanziamento. Anche se i soldi concessi sono tecnicamente, di proprietà del lavoratore, questi fanno parte di un fondo. Quest’ultimo deve essere rimpinguato, per poter poi essere elargito a cessazione del rapporto di lavoro.

È obbligatorio, quindi, che la cifra anticipata al lavoratore venga restituita. Nel contratto è specificato il numero di rate da rimborsare ed il loro importo. Se ci si accorge in un qualsiasi momento, di non riuscire a sostenere le spese di rimborso, è possibile chiedere una rinegoziazione.

Le modalità di rinegoziazione

Si tratta di una revisione del contratto, tenendo in considerazione la cifra mancante, per diminuire gli importi mensili ed allungare così, i tempi di rimborso. Con la rinegoziazione, inoltre, è possibile chiedere un’ulteriore cifra di denaro in prestito, che si andrà a sommare alle restanti rate:

  • aumentandone l’impatto mensile;
  • oppure aggiungendone altre, per tempi di rimborso più lunghi.

Quali sono i requisiti per poterla richiedere?

La stipula ed il controllo delle operazioni riguardanti la cessione del quinto è affidata al testo della legge 141/10. La condizione fondamentale ed obbligatoria per poter accedere ad una domanda di rinegoziazione è quella di aver già rimborsato almeno il 40% della somma fruita in prestito.

Questo indipendentemente dalla liquidità ottenuta, dal numero di rate previste dal contratto, dal loro singolo importo e dal periodo in cui si richiede la revisione della pratica.

Se tale condizione non sussiste, occorre obbligatoriamente aspettare di aver rimborsato il 40% del prestito totale, prima di procedere a qualsiasi richiesta formale di intervento sulle rate, sui tempi o su ulteriori prestiti integrativi.

Rinegoziazione del quinto in contratti inferiori a 60 mesi

Per chi avesse stipulato un piano di rimborso in tempi inferiori alle 60 mensilità, è possibile cambiarne le modalità in qualsiasi momento.

In questo caso, però, verrà obbligatoriamente applicata la modalità di rimborso decennale: la pratica, quindi, verrà convertita automaticamente in una cessione del quinto a 120 mesi. Il restante capitale da restituire viene ammortizzato in mensilità eque su tale tempo.

Questa clausola verrà applicata anche se non viene richiesta nessuna integrazione di prestito aggiuntivo.

Rinegoziazione del quinto in contratti da 60 mensilità

Se il contratto sottoscritto al momento della cessione del quinto prevede il rimborso in 60 rate, per richiedere la rinegoziazione è necessario averne pagate almeno 24.

Non è possibile abbassare il valore delle rate, aumentarne il numero nel tempo o inoltrare domanda di integrazione di prestito se non è stata pagata la ventiquattresima rata.

Rinegoziazione del quinto in contratti decennali

Sulle pratiche già stipulate in partenza con una tabella di rimborso a 120 mesi, la rinegoziazione o l’integrazione del prestito può essere richiesta dopo il pagamento della quarantottesima mensilità. Non vengono accettate richieste di revisione, cambiamento o prestiti aggiuntivi fino al raggiungimento del rimborso di almeno 48 rate.

Quindi è possibile procedere solo dopo 4 anni dall’inizio della pratica originaria.

Documenti necessari e consigli

Se si desidera, per qualsiasi motivo, rinegoziare una pratica di cessione del quinto, sarà necessario presentare all’istituto di credito prescelto i propri documenti.

  • Contratto di lavoro
  • Contratto originario del prestito ottenuto
  • Buste paga che attestino il regolare rimborso delle rate.

Tendenzialmente, chiedere la rinegoziazione ad un istituto di credito diverso da quello che ha elargito il primo prestito, offre maggiori possibilità di successo e condizioni più favorevoli.