Cessione Quinto dello stipendio 2017: che cos’è?
La cessione quinto dello stipendio è un prestito personale riservato ai lavoratori e pensionati e si concretizza, appunto, nella cessione di una parte dello stipendio che consiste nel quinto dell’ammontare valutato al netto delle ritenute. Possono beneficiarne sia i lavoratori dipendenti – sia dello Stato che del comparto para-statale – sia le aziende private.
Nel caso di dipendenti il contratto deve essere a tempo indeterminato e esiste inoltre un’anzianità lavorativa minima, che varia in base alla compagnia assicurativa. Anche l’azienda in cui il cliente lavora deve soddisfare alcuni criteri di ammissibilità (come ad esempio un numero minimo di dipendenti).
La rata mensile, dunque, non può valicare una percentuale prefissata della busta paga. La durata dell’ammortamento per la restituzione del debito assunto non può superare il termine del rapporto di lavoro, oppure del pensionamento avendo riferimento ad un limite di anni 90. Anche se, spesso, le compagnie di assicurazione, limitano il rischio fermandosi agli 85 anni.
Cessione Quinto dello stipendio 2017: come funziona?
Il Decreto Legislativo n. 385 del 1993 stabilisce che gli istituti bancari e finanziari iscritti in un apposito elenco sono gli unici soggetti che possono erogare un prestito con cessione del quinto dello stipendio. Se si desidera contrarre un debito con questa formula, bisogna rivolgersi a una di queste società.
L’importo del prestito dipende dagli anni di anzianità lavorativa, il TFR accumulato e l’importo della retribuzione o della pensione mensile. Infatti, maggiori saranno gli anni di lavoro, maggiore sarà il TFR e, di conseguenza, la banca concederà una somma maggiore.
Durante la stipulazione del relativo contratto, viene sottoscritta anche una assicurazione sulla vita e sulla possibile perdita dell’impiego. In questo caso esiste la possibilità di rivalsa nei confronti del debito nei limiti del TFR. Nel primo caso, cioè perdita della vita, la società erogante il prestito non ha diritto di rivalsa nei confronti degli eredi.
Con la sottoscrizione del contratto per l’erogazione di un prestito con cessione del quinto dello stipendio si conseguono due vincoli principali:
-Avviene la trattenuta del quinto dello stipendio sulla busta paga che permane per tutta la durata dell’ammortamento. Questo fa sì che il rischio di insolvenza volontaria da parte del cliente si abbattuta anche se è sempre revocabile.
-Nel caso di licenziamento o dimissioni, eventuali somme versate dall’azienda al dipendente verranno trattenute dalla banca erogante. Essa adopererà questo importo per estinguere totalmente o parzialmente il debito residuo.
La cessione del doppio dello stipendio.
Questa modalità di finanziamento consiste nell’erogazione di un prestito quando già esiste una cessione quinto dello stipendio da parte del richiedente. Si parla di Prestito con Delega e prevede la cessione del 40% della busta paga.
Può venire richiesto dal titolare di una cessione del quinto dello stipendio, sia dipendente privato, pubblico e statale, con lo scopo di aumentare l’importo del prestito. Come la cessione del quinto, è richiesta la sottoscrizione di una polizza assicurativa a copertura dei rischi, sia sulla vita e sulla perdita dell’impiego. Il rimborso si ha con trattenuta della somma direttamente sullo stipendio.