Non è detto che solo i più giovani o le coppie under 35 in procinto di acquistare la prima casa, necessitino di un prestito. Spesso, anche i cittadini più adulti e già in pensione possono aver bisogno di una certa somma di denaro per comprare l’auto desiderata, organizzare il viaggio sognato da una vita o per sostenere le imminenti nozze della primogenita.
Insomma le casistiche e le situazioni possono essere diverse. Tra le soluzioni di prestiti per pensionati più apprezzate, si segnala la cessione del quinto della pensione. Vediamo di cosa si tratta e le novità più importanti da conoscere.
Cessione del quinto della pensione: che cos’è?
La cessione del quinto è una specifica forma di finanziamento non finalizzato che il cliente può utilizzare come crede. Oltre a questo aspetto, i vantaggi sono numerosi:
- possono richiederla anche i pensionati dai 75 in su;
- è possibile ottenere importi elevati restituibili in 120 rate;
- il denaro si restituisce tramite la trattenuta automatica sul cedolino della pensione mensile;
- prevede un tetto massimo della rata mensile da restituire che non sarà mai superiore al quinto della pensione.
Cessione del quinto per pensionati: le novità del 2017
Già da qualche mese l’INPS, l’Istituto nazionale della previdenza sociale, ha divulgato lo schema della nuova convenzione che interesserà questa specifica tipologia di finanziamento.
Il nuovo schema ha modificato le classi di importo. Infatti fino a qualche tempo fa il tasso di interesse applicabile ai prestiti variava a seconda dell’importo della pensione, sopra o sotto i 5.000 euro, e all’età del richiedente.
Adesso la cifra a cui far riferimento è 15.000 euro. Andando nel dettaglio, i tassi di soglia massimi applicati per i pensionati sono:
- fino a 59 anni con assegni fino a 15mila euro 8,6 / oltre i 15mila euro 7,71;
- da 60 a 64 anni con assegni fino a 15mila euro 9,4 / oltre i 15mila euro 8,51;
- da 65 a 69 anni con assegni fino a 15mila euro 10,2 / oltre i 15mila euro 9,31;
- da 70 a 74 anni con assegni fino a 15mila euro 10,9 / oltre i 15mila euro 10,01;
- da 75 a 79 anni con assegni fino a 15mila euro 11,7 / oltre i 15mila euro 10,81.
Tali cambiamenti sono validi almeno fino al 31 dicembre 2018.