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Prestiti tassi migliori
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Prestiti tassi migliori: ecco le offerte più vantaggiose

Quando si progetta la richiesta di un prestito è bene passare in rassegna il maggior numero possibile di piani. Solo procedendo in questo modo è possibile trovare i prestiti tassi migliori.

Prestiti da non perdere: come scegliere il piano più adatto

Quando si ricercano prestiti tassi migliori è utile controllare prima di tutto il TAEG. Come mai? Perché questo valore riassume i principali costi dell’operazione, compreso il tasso. Per capire meglio la situazione non resta che entrare nel vivo degli esempi pratici, ipotizzando la richiesta di 10.000€ per un prestito personale (quindi non c’è la necessità di presentare un giustificativo delle spese effettuate con la cifra ricevuta).

Tra le offerte presenti sul mercato è possibile approfondire la proposta della finanziaria Younited Credit, che offre un prestito personale con una rata i 189,52€ mensili e TAN fisso e TAEG corrispondenti rispettivamente al 5,18 e al 6,18% (piano di ammortamento di 60 mesi).

Consideriamo sempre il piano di ammortamento di 60 mesi e il prestito personale da 10.000€ e prendiamo in esame il piano di Findomestic. In questo caso la rata mensile risulterebbe pari a 194,70€, con TAN fisso del 6,29 e TAEG del 6,47%.

Prestiti personali: ecco i piani con i tassi migliori

Continuiamo a parlare di prestiti tassi migliori inquadrando sempre finanziamenti non finalizzati, ma ipotizzando la richiesta di 12.000€ e la scelta di un piano di ammortamento di 6 anni. In questo caso tra i prodotti più vantaggiosi presenti sul mercato è possibile ricordare il prestito di Carrefour Banca, che prevedrebbe una rata mensile a carico del beneficiario pari a 213,71€,con TAN fisso e TAEG pari rispettivamente al 7,50 e al 9,56%.

Molto vantaggioso è anche il piano di Compass che, considerando la medesima cifra e la stessa durata per il piano di ammortamento, prevedrebbe una rata mensile di 223,92€, con TAN fisso pari al 9,90 e TAEG pari all’11,03%.

Prestiti vantaggiosi per dipendenti pubblici: quale scegliere?

Anche nel campo dei prodotti finanziari per dipendenti pubblici è possibile trovare prestiti tassi migliori. Iniziamo a dettagliare le caratteristiche dei vari piani parlando del piccolo prestito Inps, che consente di richiedere un prestito massimo pari a otto mensilità nette di stipendio.

Questo prodotto è caratterizzato da un tasso fisso pari al 4,25%, è privo di finalità e può essere rimborsato con un piano di ammortamento compreso tra i 12 e i 48 mesi.

Prestiti pluriennali: un prestito conveniente per le spese importanti

Nel novero dei prestiti tassi migliori dedicati ai dipendenti pubblici – per la precisione agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali –  è possibile includere i prestiti pluriennali Inps ex Inpdap.

Finalizzati alla copertura di spese importanti di natura personale o familiare, questi prestiti permettono di accedere al credito rimborsando il tutto con piani di ammortamento compresi tra i 60 e i 120 mesi. Il tasso, fisso per tutta la durata del piano di ammortamento, è pari al 3,50%.

Surroga cosa significa
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Surroga cosa significa e perché conviene? La guida

Il piano di rimborso di un mutuo è un percorso che può comportare delle difficoltà, che possono essere risolte ricorrendo a opzioni come la surroga. Surroga cosa significa?

Rispondiamo a questa domanda specificando prima di tutto che si tratta di una fattispecie disponibile sul mercato immobiliare italiano dal 2007, anno dell’approvazione della Legge Bersani.

Surroga del mutuo: informazioni generali

Continuiamo a discutere di surroga cosa significa ricordando che grazie a questa opzione è possibile trasferire il mutuo da un istituto di credito a un altro, questo senza pagare alcuna spesa d’istruttoria, onere notarile od onere di perizia.

Con la surroga viene trasferita presso la nuova banca l’iscrizione ipotecaria originaria. Compito del cliente è chiaramente il saldo delle rate del piano di rimborso. Molto importante è ricordare che le detrazioni sugli interessi passivi – pari al 19% di quanto pagato fino a un ammontare di 4.000€ annui – valgono anche per la surroga una volta formalizzato il passaggio del mutuo al nuovo istituto di credito.

Quando è possibile richiedere la surroga?

Per capire fino in fondo surroga cosa significa è bene ripassare alcuni punti salienti della legge 40/2007, che ci aiutano a ricordare i casi in cui è possibile richiedere la surroga. Questa fattispecie può essere richiesta in presenza di alcuni requisiti. Ecco quali sono i più importanti:

  • Trasferimento dell’iscrizione ipotecaria presso un altro istituto di credito risultante da un atto redatto a norma di legge da un notaio
  • Nuovo contratto di mutuo con indicazioni relative alla destinazione della somma mutuata presso la banca surrogante (il termine tecnico per indicare la nuova banca presso la quale viene trasferito il mutuo)
  • Quietanza di pagamento rilasciata dalla banca dove il mutuo è stato acceso originariamente e recante indicazioni relative alla provenienza dei fondi utilizzati per il pagamento delle rate

Surrogazione del mutuo: le diverse tipologie

Per avere le idee chiare in merito a surroga cosa significa è fondamentale ricordare che esistono diverse tipologie. Quali sono? La surroga bilaterale e la surroga trilaterale. Nel primo caso è possibile inquadrare l’intervento di due attori, ossia la banca surrogante e il cliente. Il risultato della surroga bilaterale è un atto unilaterale di quietanza.

Come funziona la surroga trilaterale?

Concludiamo questa breve guida dedicata a surroga cosa significa dettagliando le caratteristiche della surroga trilaterale, un percorso un po’ più lungo e laborioso rispetto alla surrogazione bilaterale. La surroga trilaterale, come è chiaro dal nome stesso, si basa sull’intervento di tre attori, ossia il debitore, la banca surrogante e la banca surrogata (l’istituto di credito dove è stato originariamente acceso il mutuo).

Il risultato della surrogazione trilaterale è un unico atto notarile che contiene specifiche relative alle nuove condizioni vigenti tra mutuatario e banca surrogante, la quietanza di estinzione del mutuo originariamente acceso, l’impegno della banca surrogata relativamente al mantenimento dell’ipoteca.

Prestiti giovani prima casa
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Prestiti giovani prima casa: quali sono e come funzionano

L’accesso al credito per l’acquisto della prima casa è un ostacolo non indifferente per le giovani generazioni, che possono trovare una soluzione valida ricorrendo ai prestiti giovani prima casa.

Giovani coppie prima casa: ecco come funziona il Fondo di Garanzia

Nel novero dei prestiti giovani prima casa è bene ricordare prima di tutto il Fondo di Garanzia per la Prima Casa, una misura ministeriale che permette di accendere mutui per l’acquisto della prima casa con una garanzia sul 50% della quota capitale.

Affinché si possa usufruire di questa agevolazione è necessario che sia l’immobile sia la situazione personale del richiedente rispondano a determinati requisiti. Partiamo da quelli relativi all’immobile oggetto dell’acquisto, che deve essere registrato come prima casa, non deve essere parte delle categorie catastali di lusso e deve avere un valore non superiore a 250.000€.

Fondo di Garanzia per la Prima Casa: ecco gli altri requisiti

Per capire come funzionano i prestiti giovani prima casa è essenziale approfondire le caratteristiche del Fondo di Garanzia, ricordando che esistono anche dei requisiti relativi ai richiedenti. Quali sono? Prima di tutto l’età inferiore ai 35 anni.

Esistono poi diversi casi specifici, come per esempio quello delle coppie conviventi che, se soddisfano il requisito anagrafico, possono richiedere l’accesso al Fondo in caso di ufficialità della convivenza more uxorio da almeno due anni.

Nella platea dei beneficiari del Fondo è possibile includere anche i nuclei familiari mono genitoriali con figli minorenni a carico e i conduttori di alloggi popolari.

Come accedere al Fondo di Garanzia per la Prima Casa: tutte le informazioni

Il Fondo di Garanzia per la Prima Casa, la principale alternativa per chi è alla ricerca di prestiti giovani prima casa, può essere richiesto partendo dalla consultazione del sito Consap, dove è presente l’elenco di tutti gli istituti di credito che aderiscono alla misura ministeriale.

Sempre dal sito Consap è possibile scaricare il modulo dedicato, che deve essere inoltrato alla banca. L’istituto di credito ha poi tempo 30 giorni dalla ricezione del modulo in questione per fornire una risposta sulla fattibilità dell’accesso al Fondo.

Mutui agevolati per la prima casa: quali banche li offrono?

Quali sono le banche che mettono a disposizione i prestiti giovani prima casa? Nell’elenco in questione è possibile includere Unicredit con il Mutuo Valore Italia Giovani, riservato agli utenti under 40 che, agendo con scopi diversi da quelli imprenditoriali, richiedono l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa e per un immobile del valore non superiore a 250.000€.

Il mutuo in questione può durare dai 10 ai 30 anni e consente di scegliere tra un tasso fisso e un tasso variabile. Nel secondo caso il tasso d’interesse è calcolato sulla base dell’Euribor 3 mesi/365 giorni. Concludiamo ricordando che il mutuo in questione può essere richiesto anche per la ristrutturazione della prima casa.

Prestiti cessione del quinto veloci
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Prestiti cessione del quinto veloci: le alternative

Prestiti cessione del quinto: i vantaggi

Come funzionano i prestiti cessione del quinto veloci? I prestiti con cessione del quinto rappresentano un’alternativa da prendere seriamente in considerazione. Costituiscono, infatti, quei pochi casi in cui l’interesse del creditore e quello del debitore – almeno in un senso – coincidono. E’ una formula particolare, che agisce direttamente sui metodi di rimborso, ma che avvantaggia entrambi.

Un difetto universalmente riconosciuto è però la lentezza. E’ proprio vero? Non esistono prestiti cessione del quinto veloci?

A prescindere dalla risposta, molti aspiranti debitori credono che valga la pena aspettare del tempo, e prepararsi a una trafila burocratica più o meno lunga, per ottenere un finanziamento con la cessione del quinto.

I vantaggi, per il debitore, infatti sono almeno due. In primo luogo, è un prestito “comodo”: il rimborso non è demandato a chi ha ricevuto il denaro ma deve essere erogato dal datore di lavoro o dall’Inps, che detrarrà la rata dal cedolino o dalla busta paga. Insomma, il rimborso avviene in automatico.

Secondariamente, alla cessione del quinto possono partecipare anche quei soggetti che, spesso e volentieri, vengono ignorati dagli istituti. Insomma, anche i protestati e i cosiddetti cattivi pagatori possono ottenere un finanziamento con questa formula.

Non è una questione di indulgenza, ma di opportunità: il rimborso automatico riduce fortemente il rischio di insolvenza, almeno quella volontaria, sicché i cordini della borsa si allentano.

I prestiti cessione del quinto veloci hanno sicuramente il limite, laddove questo termine va inteso in modo letterale. È proprio una soglia: se escludiamo casi particolari, la rata non può superare il 20% del reddito mensile.

Dal conteggio, questo va chiarito, sono escluse le tredicesime e le quattordicesime mensilità, che non vengono assolutamente intaccate dal meccanismo di rimborso automatico (niente detrazione dunque).

Cessione del quinto: i fattori che rallentano l’erogazione

I prestiti cessione del quinto veloci sono piuttosto rari perché intervengono alcune dinamiche a rallentare le varie fasi che caratterizzano il finanziamento. In primo luogo, è necessario nella quasi totalità dei casi stipulare una polizza assicurativa, giocoforza cucita su misura: l’assicurazione contro il rischio morte, la quale prenderà in considerazione l’età, lo stato di salute e altri elementi.

È ovvio: il processo di valutazione richiede un tempo più o meno lungo. Secondariamente, vi è un terzo incomodo, ossia l’Inps. Per farsi accettare è necessario mostrare il cedolino della pensione, se si è pensionati.

Questo può essere visualizzato online, e quindi scaricato. Peccato che per entrare nella propria area del sito sia necessario il PIN, un codice che spesso non viene rilasciato con prontezza dall’ente previdenziale.

Alcuni istituti hanno compreso il problema e disposto una soluzione. Tra questi spicca IBL Banca, che mette a disposizione dei richiedenti un consulente specializzato, che valuta l’opportunità di conferire un anticipo nell’attesa che la burocrazia faccia il proprio corso.

Prestiti senza interessi: esistono e come funzionano?
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Prestiti senza interessi: esistono e come funzionano?

I prestiti senza interessi sono modalità di accesso al credito che prevedono l’azzeramento del TAN. Questo non significa che il prestito non sia privo di spese per il richiedente.

Prestiti a tasso zero: cosa sapere prima di richiederli

Quando si progetta di richiedere prestiti senza interessi, tenendo presente che la loro erogazione è legata a situazioni specifiche come l’acquisto di autoveicoli, è bene ricordare che l’azzeramento del TAN prevede l’aumento del TAEG, valore che rappresenta il riferimento principale per valutare la convenienza del prestito.

Nel caso specifico dei finanziamenti senza interessi, il TAEG è aumentato in quanto caricato delle spese che la realtà creditizia ha dovuto affrontare per potere erogare prestiti a tasso zero, quindi a maggior rischio d’insolvenza.

Prestiti TAN azzerato: altre informazioni

I prestiti senza interessi sono finanziamenti finalizzati. Come sopra ricordato, la loro erogazione è legata ad ambiti come i prodotti automobilistici, e viene concretizzata da concessionarie specializzate che hanno stabilito convenzioni con società finanziarie.

La possibilità di pagare il bene dilazionando le rate su un determinato  lasso di tempo è senza dubbio un vantaggio che, come già specificato, deve essere valutato analizzando il TAEG e le spese accessorie finalizzati a coprire il rischio del finanziamento.

Come funzionano i prestiti a tasso zero per auto: tutte le informazioni

I prestiti senza interessi per l’acquisto di auto rappresentano un’alternativa molto diffusa di finanziamenti a tasso zero.

Quali sono le caratteristiche di queste modalità di credito al consumo? Ricordiamo in primo luogo il fatto che l’utente è tenuto a pagare una maxi rata iniziale e a corrispondere a tasso zero la restante parte della cifra.

Un capitolo a parte meritano i prestiti a tasso zero vero, contraddistinti anche dall’azzeramento del TAEG. In questo caso si parla di promozioni esclusive legate all’iniziativa di specifici brand.

Tasso zero vero Volkswagen: cosa sapere

I prestiti senza interessi comprendono anche i prestiti a tasso zero vero, finanziamenti che prevedono l’omaggio delle spese del TAEG. Tra i prodotti che rientrano in questi criteri è possibile ricordare il TASSO ZERO VERO di Volswagen, che si contraddistingue per la possibilità di acquistare in questo modo diverse vetture della gamma Golf.

Tasso zero reale auto: come funziona il TASSO ZERO VERO di Volkswagen

I prestiti senza interessi vedono nei finanziamenti a tasso zero vero una formula molto interessante per acquistare un’automobile.

Nel caso specifico del TASSO ZERO VERO di Volkswagen si parla della possibilità, a fronte del pagamento della maxi rata, di corrispondere rate da 100 o 200€. In funzione della rata scelta varia chiaramente la durata del piano di ammortamento, che non può essere inferiore a 6 mesi.

Sottoscrivendo questo prestito è possibile usufruire della polizza Value, che consente di coprire eventi come la collisione, i danni ai cristalli, le compromissioni alla vettura frutto di eventi socio politici.

Confronta mutui
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Confronta mutui: guida alla scelta del prodotto migliore

L’acquisto di una casa rappresenta un investimento molto importante. Come ottimizzarlo? Impegnandosi nell’analisi di diversi piani di ammortamento e consultando un comparatore online, grande aiuto per chi confronta mutui.

Mutui per la casa: da dove partire con la scelta

Quando si confronta mutui è bene partire dalle basi, ossia dalla scelta dell’istituto di credito migliore per le proprie esigenze. A tal proposito è bene partire dal controllo delle eventuali opzioni accessorie.

Di cosa si tratta? Della possibilità, una volta pagato regolarmente un determinato numero di rate, di congelare i pagamenti o di variare l’importo corrisposto mensilmente, scelta che ha delle ripercussioni sul piano di ammortamento.

I mutui migliori: ecco quali sono

Le operazioni durante le quali si confronta mutui devono essere articolate differenziando i piani di ammortamento a tasso fisso da quelli a tasso variabile.

Qual è l’alternativa più conveniente? La situazione cambia a seconda delle esigenze del singolo mutuatario, ma è bene ricordare che, grazie alla politica monetaria della Banca d’Italia, è possibile parlare di un tasso d’interesse fisso ai minimi storici, motivo per cui, almeno fino al 2017, può essere più conveniente acquistare casa con questa alternativa.

Iniziamo quindi a dettagliare alcune proposte vantaggiose di mutuo a tasso fisso, iniziando dal piano Mutuo Domus Fisso di Banca Intesa. Per capirne il funzionamento ipotizziamo la scelta di un mutuo da 180.000€ e un piano di rimborso della durata di 25 anni.

In questo caso a carico del beneficiario ci sarebbe una rata mensile di 925,44€, con TAN fisso e TAEG pari rispettivamente al 3,75 e al 3,97%. Le spese di perizia e gli oneri d’istruttoria sono pari rispettivamente a 320 e 900€.

Mutui migliori a tasso fisso: altre proposte

Continuiamo a parlare di confronta mutui analizzando altre proposte di piano a tasso fisso. Consideriamo sempre la scelta di richiedere un mutuo di 180.000€, da rimborsare in 25 anni. Prendiamo in  esame il piano di Credem, che prevedrebbe una rata mensile di 959,07€, con TAN fisso e TAEG corrispondenti al 4,09 e al 4,33%.

In questo caso il tasso fisso è dato dalla somma tra IRS a 25 anni e il 3% di spread. Le spese d’istruttoria e gli oneri di perizia sono pari rispettivamente a 1.000 e 280€.

Mutuo a tasso variabile: quali sono i piani più vantaggiosi?

Concludiamo questa breve guida dedicata a confronta mutui entrando nel vivo delle principali alternative di mutui a tasso variabile. Tra le tante opzioni presenti sul mercato è possibile ricordare la presenza di piani particolarmente vantaggiosi. Quali sono? Per capirlo ipotizziamo la scelta di un mutuo di 150.000€, da rimborsare in 25 anni.

In questo caso, prendendo in esame il piano di WeBank, si avrebbe una rata mensile di 581,55€, con tasso pari all’1,24% e TAEG corrispondente all’1,27%.

Simulazione mutuo prima casa
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Simulazione mutuo prima casa: ecco come effettuarla

La simulazione mutuo prima casa rappresenta un’operazione essenziale per capire se il piano scelto è o meno adatto alle proprie esigenze. Per effettuarla è necessario aver scelto prima l’istituto di credito, valutando le varie alternative sulla base di particolari come le opzioni accessorie e l’usabilità online.

Mutuo per l’acquisto della prima casa: le imposte

La simulazione mutuo prima casa implica l’attenzione alla questione delle imposte. L’acquisto della prima casa d’abitazione è particolarmente vantaggioso al proposito e le agevolazioni cambiano a seconda che il venditore sia un privato o un’impresa costruttrice. Vediamo nel dettaglio come funzionano le cose analizzando le imposte applicate in caso di acquisto da privato. Ecco le regole in merito:

  • Iva esente
  • Imposta di registro pari al 2% del valore dell’immobile
  • Imposta ipotecaria fissa pari a 50€
  • Imposta catastale fissa pari a 50€

Acquisto della prima casa d’abitazione: altre informazioni sulle imposte

Continuiamo a parlare di simulazione mutuo prima casa analizzando le imposte applicate in caso di acquisto dell’immobile, che non deve essere annoverato nelle categorie catastali di lusso, da un’impresa. Ecco le regole da seguire in merito se si parla di acquisto entro cinque anni dalla fine dei lavori:

  • Iva al 4%
  • Imposta ipotecaria fissa pari a 200€
  • Imposta di registro fissa pari a 200€
  • Imposta catastale fissa pari a 200€

Vediamo ora il caso dell’impresa che non si è occupata direttamente dei lavori o che li ha ultimati da più di cinque anni.

  • Iva esente
  • Imposta di registro pari al 2%
  • Imposta ipotecaria fissa pari a 50€
  • Imposta catastale fissa pari a 50€

 

Mutuo per l’acquisto della casa principale: come incide lo spread

La simulazione mutuo prima casa deve essere contraddistinta anche da un’attenzione specifica allo spread. Di cosa si tratta? Di un valore, che aggiunto al tasso, rappresenta l’effettivo guadagno dell’istituto di credito.

Lo spread varia a seconda del grado di rischio del finanziamento e, in generale, non cambia molto da un istituto di credito a un altro, e viene reso oggetto di promozioni periodiche per attirare i clienti.

Simulazione di un mutuo: l’esempio a tasso fisso

Per capire come funziona la simulazione mutuo prima casa è utile entrare nel dettaglio di un determinato piano. Ipotizzando la richiesta di 150.000€ e la scelta di un piano di ammortamento di 25 anni, prendiamo come esempio il Mutuo Domus Fisso di Banca Intesa.

In questo caso a carico del beneficiario del contratto di mutuo si avrebbe una rata mensile di 676,71€, con TAN fisso e TAEG pari rispettivamente al 2,55 e al 2,73%. Questo piano di ammortamento prevede spese di perizie e d’istruttoria pari a 600 e 320€. Questo mutuo può durare fino a 30 anni e permette di richiedere fino al 95% del valore dell’immobile.

prestiti personali in quanto tempo
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Prestiti personali in quanto tempo sono concessi?

Come ottenere un prestito personale: tempi e procedure

Con la crisi economica e la precarizzazione del lavoro sono sempre di più gli italiani che hanno bisogno di ricorrere ai prestiti personali per far fronte alle spese quotidiane. Ma come ottenere un finanziamento? I prestiti personali in quanto tempo vengono erogati?

Banche e finanziarie concedono prestiti personali solo a fronte di adeguate garanzie reddituali o di garanzie alternative. Ad esempio la presenza di un bene di proprietà su cui si possa apporre un’ipoteca o la firma di un garante che si impegna a rimborsare le rate del finanziamento in caso di mancato pagamento da parte del debitore.

Tempi per l’erogazione dei finanziamenti: i fattori che incidono

Una volta presentata la domanda di finanziamento, la banca o finanziaria si occupa di valutarla e comunicare al richiedente l’esito della richiesta di credito. Ma per i prestiti personali in quanto tempo arriva la risposta? L’esito della valutazione di fattibilità non arriva immediatamente, ma può richiedere giorni o settimane. I tempi infatti sono variabili da istituto ad istituto e a seconda della tipologia di prestito.

Se ad esempio si richiede un prestito personale veloce, con un importo piuttosto basso (circa 1000-2000 euro) la fattibilità del prestito viene comunicata nel giro di pochi giorni lavorativi. Mentre per i tradizionali finanziamenti si parte da un minimo di cinque a un massimo di dieci giorni lavorativi.

Questo ovviamente a condizione che la documentazione presentata dal richiedente in sede di domanda sia completa. In caso contrario la richiesta verrà restituita al mittente affinché la documentazione sia integrata, solo allora si potrà ricevere una risposta in merito alla fattibilità del prestito.

Come ottenere prestiti personali in breve tempo

Prestiti personali in quanto tempo vengono concessi? Come ridurre i tempi? Oltre alle garanzie reddituali vantate dal richiedente, altro fattore che influisce sui tempi di attesa del prestito è il profilo creditizio, ossia le esperienze che il richiedente ha avuto in passato con altre banche o finanziarie.

Questo perché se in passato il richiedente ha avuto problemi a rimborsare un finanziamento o hanno subito un protesto, essendo quindi segnalati come cattivi pagatori o protestati nei database del SIC, la banca impiegherà più tempo per valutare la richiesta di finanziamento.

Tuttavia i tempi di attesa possono accorciarsi se il richiedente ha già ottenuto un prestito personale presso lo stesso istituto di credito a cui si avanza domanda di credito. In questi casi infatti la risposta, solitamente positiva, può arrivare in tempi brevissimi anche nell’arco di 48 ore.

Ricordiamo infine che in caso di risposta negativa alla domanda di finanziamento, il richiedente dovrà attendere da 30 a 40 giorni prima di poter ripresentare una nuova richiesta di prestito personale.

Mutui Valle D’Aosta
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Mutui Valle D’Aosta: la regione taglia i tassi

I mutui Valle D’Aosta sono stati recentemente oggetto di un provvedimento della Giunta regionale, che ha stabilito un drastico taglio dei tassi d’interesse sui mutui per l’acquisto della prima casa e per il recupero edilizio di fabbricati che si trovano in nuclei abitati.

Mutui: ecco come sono stati ridotti i tassi in Valle D’Aosta

I mutui Valle D’Aosta, come appena specificato, sono stati interessati da una riduzione dei tassi d’interesse formalizzata da una delibera della Giunta approvata alla fine del mese di marzo. Per dare qualche numero specifico ricordiamo che la diminuzione stabilita dalla giunta regionale ha portato il valore in questione dal 5 all’1%, includendo nella platea dei beneficiari anche i titolari di mutui concessi sui fondi di rotazione del settore agricolo.

Riduzione tassi mutui: vantaggi per 9000 famiglie

La riduzione dei tassi dei mutui Valle D’Aosta è una misura che porterà vantaggi al bilancio di 9000 famiglie che risiedono sul territorio della Regione autonoma. Per capire meglio la portata di questa novità è utile ricordare che il tasso d’interesse calmierato riguarda in particolare le famiglie rientranti in due fasce Isee, definibili prendendo come discriminante una cifra pari a 30.000€ (prima del varo della misura le fasce Isee erano quattro).

I mutuatari rientranti nella categoria Isee inferiore a 30.000€ potranno usufruire di un tasso d’interesse pari all’1%, mentre al mutuo di chi supera la soglia in questione sarà applicato un tasso d’interesse pari all’1,5%.

Importante è specificare che l’intervento in questione riguarda anche i mutui più vecchi con tassi d’interesse pari al 4,5%.

Valle D’Aosta: quanto costerà questa misura?

Quali saranno i costi della misura di riduzione dei tassi dei mutui Valle D’Aosta? Il provvedimento in questione peserà sulle casse regionali con un minor introito economico pari a 6 milioni di euro. Secondo quanto dichiarato in diverse interviste dall’assessore regionale alle Finanze Perron, l’obiettivo principale di questa riduzione è la semplificazione dei meccanismi di accesso al credito unita alla volontà di aiutare famiglie e professionisti e di contribuire alla ripresa del sistema.

Imprese valdostane: una boccata di ossigeno

La misura in questione, come ricordato sempre da Perron, rappresenta una boccata d’ossigeno per le imprese della Valle D’Aosta, che avranno la possibilità di fare operazioni a valere sui fondi di rotazione agricoli con tassi vantaggiosi, pari appunto all’1%.

Come sono cambiati in questo caso i mutui Valle D’Aosta? Per capirlo possiamo specificare che prima del provvedimento che stiamo analizzando i tassi d’interesse nel settore agricolo si aggiravano tra i 2 e il 5%.

Anche nel caso di questo settore, esattamente come per i finanziamenti finalizzati all’acquisto della prima casa, la misura sarà caratterizzata da valore retroattivo. Per vedere un cambiamento drastico sarà però necessario un ulteriore provvedimento della giunta regionale e un’armonizzazione dello stesso con gli aiuti di Stato.

Prestiti alle famiglie
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Prestiti alle famiglie: i dati di marzo 2016

I prestiti alle famiglie continuano a crescere, avvicinandosi ai volumi pre crisi del 2008. Parlare delle stesse cifre è ancora difficile, anche se i segni di una rinnovata fiducia dei consumatori ci sono comunque.

Prestiti: ecco i numeri dell’analisi EURISC

I dati sui prestiti alle famiglie arrivano in particolare dai dati dell’indagine EURISC che, per quanto riguarda marzo 2016, inquadra un +5,1% di domande rispetto al medesimo mese del 2015. Questo permette di definire un aumento generale del 9% per quel che concerne i primi tre mesi dell’anno (si tratta del miglior trimestre iniziale da sette anni a queste parti).

In primo piano ci sono i prestiti finalizzati all’acquisto di determinati beni. Meno forte è invece la crescita dei prestiti personali, che nel mese di marzo 2016 si è assestata attorno a un +1,4%.

Importo prestiti: qual è la cifra media richiesta?

Discutere di prestiti alle famiglie e dell’aumento di richieste che ha contraddistinto questi primi tre mesi el 2016 significa per forza considerare anche la cifra media erogata. A quanto ammonta? A 8.548€, una stima che è stata ricavata confrontando tra loro le erogazioni di prestiti finalizzati e quelle di prestiti personali, che non necessitano della presentazione di un giustificativo di spesa relativo alla somma di denaro ricevuta.

Questa situazione positiva può portare a dare uno sguardo agli anni passati e in particolare alla situazione del 2008, il punto di partenza della crisi. I valori che abbiamo appena ricordato, se rapportati a quelli pre 2008, sono inferiori dell’11%. Il gap da colmare non è indifferente,ma il ritmo di crescita fa ben sperare.

Importo prestiti: qual è la classe d’importo preferita?

Continuiamo a parlare di prestiti alle famiglie ricordando che la classe di importo preferita da chi richiede l’accesso al credito è quella inferiore ai 5.000€, nella quale rientrano circa il 48% delle richieste totali. Un dato discontinuo riguarda invece la scelta dei piani di rimborso.

Cosa possiamo dire in merito? Che per quanto riguarda i dati EURISC dei primi tre mesi del 2016, la fascia caratterizzata da una durata superiore ai 60 mesi ha permesso di registrare un aumento del 2,2%, superando quella contraddistinta da una durata inferiore ai 12 mesi.

Concludiamo con qualche consiglio veloce per richiedere prestiti senza sbagliare. Da dove partire? Dalla consultazione dei comparatori online, i principali punti di riferimento per capire l’entità dell’impegno economico.

Subito dopo questo step è possibile procedere alla richiesta del prestito, controllando che la realtà creditizia scelta permetta di accedere a opzioni accessorie come il congelamento temporaneo dei pagamenti in caso di difficoltà economiche o l’applicazione della rata minima.

Questi vantaggi, messi a disposizione da società come Agos e Findomestic, sono accessibili in seguito al pagamento regolare di un numero di rate minimo (in generale si parla di 3 o 6).