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Calcolo rata per la sostenibilità del piano di ammortamento

Calcolo rata prestito

Effettuare il calcolo rata esatto del proprio piano di ammortamento è fondamentale per conoscere a fondo il reale costo del finanziamento richiesto ma soprattutto per conoscere l’entità delle rate che dovranno essere corrisposte alla banca mensilmente.

Conoscere il calcolo esatto del proprio piano di ammortamento consente al mutuatario di capire quanta liquidità è possibile richiedere presso la propria banca senza necessariamente dover rischiare un sovraindebitamento.

Il calcolo della rata del finanziamento è un’operazione realmente semplice ma necessaria soprattutto per chi vuole cercare la migliore soluzione di finanziamento presente sul mercato finanziario.

Ecco perché diventa fondamentale per il mutuatario non indebitarsi per più di un terzo delle entrate mensili dello stipendio, motivo per il quale sono sempre più numerose le banche che non concedono prestiti a chi ha già finanziamenti in corso, in quanto maggiore sarebbe il rischio di insolvenza.

Calcolo rata mutuo Inpdap

Ulteriore tipologia di finanziamenti particolarmente gettonato tra i dipendenti della pubblica amministrazione e pensionati Inps è la richiesta di liquidità tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione.

Strumento finanziario particolarmente conveniente per il mutuatario che decide di usufruire della cessione del quinto per accedere al credito anche più semplicità, in quanto garanzia utile ad ottenere il prestito è proprio lo stipendio percepito dal quale potrà essere detratta la rata che necessariamente non potrà superare un quinto dello stipendio.

I finanziamenti richiesti tramite cessione del quinto possono essere concessi solo nel caso in cui la trattenuta della quota cedibile sull’assegno della pensione non superi un quinto dello stipendio. Il calcolo rata mensile che si dovrà restituire alla banca potrà essere calcolata al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, in modo da mantenere l’importo entro i limiti stabiliti per la pensione minima percepita.

Calcolo rata cessione del quinto

Ecco perché molti dei pensionati che percepiscono la pensione sociale non hanno l’opportunità di richiedere finanziamenti tramite cessione del quinto, in quanto come stabilito dalle disposizioni di legge diventa indispensabile salvaguardare il minimo importo della pensione percepita.

Esiste però l’opportunità anche per i pensionati con pensione sociale di riuscire ad ottenere la liquidità tramite cessione del quinto, ma solo se presenti alcune condizioni.

Cessione del quinto che permette  a chi percepisce una pensione sociale di riuscire ad accedere al credito solo se l’importo dell’assegno pensionistico nonostante sia contenuto risulti superiore al trattamento minimo, valore che cambia ogni anno come stabilito per legge.

In queste particolari circostanze si dovrà applicare la clausola di salvaguardia della pensione minima che potrà essere effettuata tramite calcolo rata esatto dell’importo percepito. La salvaguardia della pensione minima consente al pensionato di versare una quota ridotta rispetto al quinto della pensione percepita.

Nel caso in cui il pensionato percepisca una pensione mensile pari a 596,50 euro al netto delle trattenute fiscali e previdenziali, l’importo massimo cedibile sarà pari a 101,67, in quanto il calcolo rata dovrà essere effettuato su 508,38 euro ovvero l’importo della pensione minima che dovrà essere preservato così come previsto dalle disposizioni di legge.

prestiti inpdap inps
Inps Inpdap,

Prestiti Inpdap Inps: tutti i finanziamenti

Prestiti Inpdap Inps: a chi si rivolgono

prestiti Inpdap Inps rappresentano una pratica soluzione per ricevere liquidità in tempi rapidi a condizioni agevolate. Tanti vantaggi che prendono diverse forme, a seconda della finalità e della durata del finanziamento esaminato. Ecco la guida alle principali offerte.

I prestiti Inpdap Inps assumono caratteristiche diverse in base alle esigenze che vanno a soddisfare. I beneficiari però restano sempre i medesimi, ovvero dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

Passiamo in esame le proposte ex Inpdap (ente soppresso e le cui funzioni sono passate all’Inps).

Piccolo prestito Inpdap al 4,25%

Piccolo prestito Gestione Dipendenti Pubblici. Si tratta di un finanziamento che permette di conseguire liquidità senza dover fornire alcuna motivazione o documentazione di spesa.

La durata varia da 12 a 48 mesi, mentre l’importo del prestito va da una a otto mensilità. Il tasso applicato è del 4,25% (cui vanno aggiunti spese di amministrazione, 0,50%, e premio fondo rischi).

Prestiti pluriennali Inpdap: l’offerta

Prestiti pluriennali diretti Gestione Dipendenti Pubblici. Sono prodotti basati sulla cessione del quinto, la rata non può quindi superare 1/5 dell’assegno mensile netto. Il rimborso avviene in automatico, la rata è sottratta da stipendio o pensione senza che il beneficiario debba attivarsi.

La richiesta deve essere coerente con le finalità previste dal Regolamento Inps. Per quanto riguarda la durata vi sono due opzioni: quinquennale e decennale (60 o 120 rate mensili). Il processo di rimborso scatta dal secondo mese seguente l’erogazione del finanziamento.

Il tasso nominale annuo corrisponde al 3,50%. Tra i costi vanno considerati spese di amministrazione (0,50%) e premio fondo rischi.

Prestiti pluriennali garantiti Gestione Dipendenti Pubblici. Sono finanziamenti erogati da banche e finanziarie convenzionati. Non possiamo quindi definire un tasso di riferimento.

L’Inps ha un ruolo particolare, copre i rischi:

  • morte dell’iscritto prima della conclusione del finanziamento;
  • cessazione dal servizio senza diritto alla pensione;
  • contrazione dello stipendio.

Mutui Inps prima casa: fino 300mila euro a tassi agevolati

Vi ricordiamo che oltre ai prestiti Inpdap Inps dipendenti e pensionati pubblici possono contare sui mutui Inps. Di cosa si tratta? Sono finanziamenti destinati all’acquisto, costruzione o ristrutturazione della prima casa.

Il richiedente può ottenere fino a 300mila euro, con un tasso fisso del 2,95% o un tasso variabile pari all’Euribor a 6 mesi, maggiorato di 200 punti base.

Per maggiori informazioni sui prestiti Inpdap Inps vi consigliamo di tenervi sempre aggiornati con il portale inpdap-prestiti.it

Prestiti quinto dello stipendio veloci
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Prestiti quinto dello stipendio veloci: ecco quali sono

Prestiti quinto dello stipendio veloci: quali sono e come ottenerli. Grazie ai prestiti contro cessione del quinto, i lavoratori dipendenti hanno la possibilità di richiedere denaro in maniera rapida e sicura.

Accessibile anche a chi è iscritto alla Crif, i prestiti quinto dello stipendio veloci sono prodotti che si contraddistinguono per l’ammontare massimo della rata, decurtata a monte dalla busta paga, pari alla quinta parte dello stipendio.

Quinto dello stipendio Compass: ecco cosa sapere

I prestiti quinto dello stipendio veloci comprendono le proposte di diverse realtà creditizie, per esempio Compass. Questa società si contraddistingue prima di tutto perché fornisce due alternative, ossia un prestito contro cessione del quinto per dipendenti pubblici e uno per dipendenti privati.

La cifra massima richiedibile è pari a 75.000€ in tutti e due i casi e il tasso è fisso per tutta la durata del piano di ammortamento.

Il prestito contro cessione del quinto dello stipendio può essere richiesto recandosi in una filiale del gruppo muniti di documento d’identità, codice fiscale, ultima busta paga e certificazione unica. Per accelerare i tempi è possibile richiedere un appuntamento prenotandosi direttamente online dal sito ufficiale del gruppo.

Cessione del quinto con Agos: ecco cosa sapere

Nel novero dei prestiti quinto dello stipendio veloci è presente anche il prodotto Cessione del Quinto di Agos Ducato. Questa società finanziaria permette di richiedere il preventivo direttamente online, con la garanzia di una risposta entro massimo 48 ore.

Il funzionamento generale del prestito non cambia e si basa sulla decurtazione a monte della quinta parte dello stipendio percepito mensilmente dal lavoratore.

Cessione del quinto BNL: tutti i vantaggi

Continuiamo a discutere di prestiti quinto dello stipendio veloci analizzando le caratteristiche del prodotto Cessione del Quinto Dipendenti di BNL Gruppo BNP Paribas. Questo prestito consente di richiedere fino a 104.000€ e di restituire la somma ricevuta con un piano di ammortamento della durata massima di 120 mesi.

Cessione del quinto con BNL: specifiche finali

Concludiamo questa breve guida dedicata ai prestiti quinto dello stipendio veloci analizzando altre caratteristiche del prodotto di BNL e ricordando per esempio che, se la rata massima è pari al 20% dello stipendio mensile, quella minima non deve essere inferiore a 50€.

Il lavoratore dipendente che richiede questo prestito ha la possibilità di estinguerlo anticipatamente, ma deve mettere in conto il pagamento di un indennizzo. A quanto corrisponde? All’1% del capitale residuo, oppure allo 0,50% se il tempo residuo del finanziamento è inferiore a  1 anno.

In caso di debito uguale o minore a 10.000€ il cliente non è tenuto a pagare alcuna penale per l’estinzione anticipata del finanziamento.

Per la richiesta è necessaria una documentazione minima che comprende il documento d’identità, il codice fiscale, le ultime due buste paga percepite, il certificato stipendiale e l’estratto contributivo rilasciato dall’INPS (grazie alla convenzione tra istituto di credito ed Ente i tempi al proposito sono molto ridotti).

Prestiti personali senza garante
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Prestiti personali senza garante: ecco i migliori

I prestiti personali senza garante sono finanziamenti non finalizzati che possono essere richiesti da chi non ha una busta paga e non ha modo di presentare un terzo soggetto come garante della solvibilità.

Prestiti personali: le soluzioni più valide accessibili senza busta paga e garante

Nel novero dei prestiti personali senza garante è possibile includere i finanziamenti cambializzati. Questi prodotti si basano sull’erogazione di titoli esecutivi, che il titolare del prestito è tenuto a pagare entro uan determinata data di scadenza, pena la rivalsa sui suoi beni mobili o immobili.

I prestiti cambializzati, che stanno recentemente riacquistando popolarità, sono caratterizzati da un tasso fisso per tutta la durata del finanziamento. In questo caso, vista la possibilità di accesso anche in mancanza di una busta paga, l’interesse è più alto rispetto a quello applicato ai prestiti tradizionali.

Prestiti cambializzati: le garanzie alternative

I finanziamenti cambializzati sono dei prestiti personali senza garante accessibili anche a chi non ha una busta paga. Questo non significa che però non siano necessarie garanzie per richiederli. I lavoratori dipendenti devono infatti vincolare il TFR, mentre i liberi professionisti possono presentare come garanzia la titolarità di una polizza vita attiva da almeno due anni, che viene considerata in ogni caso un requisito preferenziale per chiunque abbia intenzione di richiedere un prestito di questo tipo.

Prestito SpecialCash Poste Pay: ecco come funziona

Nel novero dei prestiti personali senza garante è possibile includere anche il prodotto SpecialCash Poste Pay, un prestito accessibile a chiunque possieda una carta Poste Pay sulla quale addebitare le rate. Il prodotto in questione consente di scegliere tra tre scaglioni di reddito, corrispondenti rispettivamente a 750, 1.000 e 1.500€.

Per quanto riguarda la durata del piano di ammortamento, ricordiamo che è compresa tra i 15 – tempo massimo per il rimborso del primo scaglione di reddito – e i 24 mesi.

Informazioni su SpecialCash Poste Pay: ecco le più importanti

Continuiamo a parlare di prestiti personali senza garante entrando ulteriormente nel dettaglio del prodotto SpecialCash Poste Pay e dando qualche informazione in più sui costi. Questo prestito, a seconda dello scaglione scelto, prevede un impegno economico mensile diverso. Ecco uno schema che può aiutare a capire qualcosa di più in merito:

  • Prestito da 750€: costo mensile fisso pari a 4,50€
  • Prestito da 1.000€: costo mensile fisso pari a 6€
  • Prestito da 1.500€: costo mensile fisso pari a 9€

Il prestito in questione, che può essere rimborsato con addebiti sulla PostePay o sul conto corrente, è caratterizzato, per quanto concerne il TAEG, dai seguenti valori:

  • Scaglione da 750€ rimborsabile in 15 mesi: TAEG del 17,83%
  • Scaglione da 1.000€ rimborsabile in 20 mesi: TAEG del 16,29%
  • Scaglione da 1.500€ rimborsabile in 24 mesi: TAEG del 15,34%
Prestiti non pagati
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Prestiti non pagati: le possibili conseguenze

In tempi di crisi è fondamentale prendere in considerazione le conseguenze dei prestiti non pagati, che possono precludere la possibilità di accedere a ulteriori finanziamenti.

Mancato pagamento delle rate di un prestito: cosa può succedere

Quando si parla di prestiti non pagati è fondamentale ricordare in primo luogo che il passo iniziale della realtà creditizia è l’invio di una comunicazione di sollecito del pagamento. Se in seguito alla suddetta fase non si ricevono riscontri e i solleciti vengono ignorati, si procede con l’iscrizione del beneficiario del prestito alla Crif, dove viene segnalato come cattivo pagatore.

Questa situazione, come già specificato, può comportare diverse difficoltà nell’accesso al credito, a meno che non si opti per un prestito cambializzato, per la cessione del quinto o per la presentazione di un terzo soggetto garante, ricordando sempre che nessuna realtà creditizia è obbligata a concedere un prestito a un  cattivo pagatore.

Insolvenze e interessi di mora: ecco cosa sapere

In caso di prestiti non pagati, la realtà creditizia che ha erogato le somme di denaro può applicare degli interessi di mora. Questo significa che il beneficiario del contratto è tenuto a restituire una cifra superiore rispetto a quella frutto della somma tra quota capitale e quota interessi come stabilito dal contratto iniziale.

Qualora anche la richiesta di interessi di mora dovesse essere ignorata dal soggetto insolvente, l’istituto di credito o la società finanziaria che ha erogato il finanziamento ha la possibilità di richiedere l’intervento del tribunale competente.

Cosa succede in queste situazioni? Che si dispone una rivalsa sui beni del soggetto insolvente, oppure si procede al pignoramento del quinto dello stipendio fino a quanto non sono state saldate tutte le rate arretrate.

Iscrizione alla Crif come cattivi pagatori: come cancellarsi

In seguito a prestiti non pagati, nella maggior parte dei casi, si viene iscritti alla Crif come cattivi pagatori. Come cancellarsi e riabilitare la propria posizione creditizia? Richiedendo prima di tutto la visura Crif e visionando in maniera dettagliata la propria situazione. A questo punto è possibile decidere cosa fare e scegliere se saldare o meno il prestito.

Cancellazione Crif: ecco come gestirla

Dopo aver ricevuto la visura con le informazioni sulla propria posizione creditizia in seguito a prestiti non pagati è possibile procedere alla richiesta di cancellazione dalla Crif tenendo conto delle seguenti regole:

  • Ritardo nel pagamento di 1/2 rate: possibilità di richiedere la cancellazione dalla Crif dopo un anno dalla regolarizzazione del pagamento
  • Ritardo nel pagamento di più di 2 rate: possibilità di richiedere la cancellazione del proprio nominativo dalla Crif dopo due anni dalla regolarizzazione del pagamento
  • Mancato pagamento delle rate arretrate: possibilità di richiedere la cancellazione dalla Crif una volta trascorsi tre anni dalla scadenza naturale del piano di ammortamento.
Mutui nuove imprese
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Mutui nuove imprese: quali sono i prodotti migliori

L’avvio di un’attività imprenditoriale è un percorso durante il quale può essere necessaria la richiesta di un prestito. Per questo motivo è utile informarsi sui mutui nuove imprese.

Mutui per avviare un’impresa: cosa offre Intesa Sanpaolo?

Gli istituti di credito e le società finanziarie, considerando la necessità di ripensare alla struttura del lavoro in seguito alla crisi, hanno sviluppato un’attenzione particolare ai mutui nuove imprese, offrendo diverse alternative utili al proposito.

Un esempio valido in merito è il portale Neo Impresa di Banca Intesa, un sito dove gli aspiranti imprenditori hanno la possibilità di trovare sia riferimenti normativi utili per avviare un’attività, sia indicazioni specifiche relative a finanziamenti, con proposte diversificate sulla base della tipologia d’impresa.

Mutui per nuove attività: cosa propone Credem?

Tra le proposte di mutui nuove imprese è possibile ricordare i prodotti che Credem mette a disposizione delle aziende che vogliono finanziare il proprio percorso di crescita e di avvio. Per entrare nel dettaglio ricordiamo la possibilità di sottoscrivere anche finanziamenti chirografari. Questi piani, come è chiaro dal nome stesso, prevedono la possibilità di presentare come unica garanzia la firma autografa del richiedente.

Tra i prodotti Credem che permettono alle aziende di richiedere una somma di denaro tramite un finanziamento chirografario è possibile ricordare il finanziamento chirografario Artigiancassa, riservato alle imprese iscritte all’omonimo albo.

Ipotizzando la richiesta di un mutuo di 100.000€ e la scelta di un piano di ammortamento della durata di 5 anni, si avrebbe una rata trimestrale pari a 6.245€, con tasso d’interesse nominale annuo pari all’8,87%.

Mutuo per start up di Banca Marche: come funziona

Tra gli istituti di credito che mettono a disposizione degli utenti mutui nuove imprese è possibile includere anche Banca Marche. Questa realtà creditizia propone Youstartup!, un finanziamento per nuove imprese costituite da non meno di 12 mesi (il limite sale a 36 in caso di realtà imprenditoriale a conduzione femminile).

Il piano di finanziamento è riservato alle realtà imprenditoriali under 35. Possono presentare richiesta anche i soggetti occupati che usufruiscono di ammortizzatori sociali.

Youstartup! di Banca Marche: informazioni finali

Continuiamo a parlare di mutui nuove imprese analizzando le caratteristiche di Youstartup! di Banca Marche e ricordando che questo piano consente di accedere al credito sia tramite mutuo fondiario, sia tramite finanziamento chirografario.

Nel primo caso, prendendo come esempio le imprese fondate da giovani under 35, la durata massima del piano di ammortamento è pari a 180 mesi (che scendono a 60 per il prestito chirografario).

Gli stessi limiti valgono per le imprese femminili. Se invece prendiamo in esame i limiti di finanziamento per i lavoratori che usufruiscono degli ammortizzatori sociali, il limite massimo per la durata del piano di ammortamento è pari a 48 mesi in caso di prestito chirografario e a 120 in caso di mutuo fondiario.

Concludiamo specificando che i limiti di finanziamento sono compresi tra un minimo di 40.000 e un massimo di 100.000€.

mutui rimborso interessi
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Mutui rimborso interessi: i casi in cui è possibile richiederlo

Quando si sottoscrive un contratto di mutuo è fondamentale prestare attenzione alla convenienza del tasso e alla sua legalità. Se ci si trova davanti a un piano con tasso usurario è infatti consentito richiedere mutui rimborso interessi.

Mutuo usurario: ecco cosa sapere

Il diritto mutui rimborso interessi si ha, per esempio, quando ci si trova in presenza di un mutuo con tasso d’interesse usurario. Come procedere al calcolo? A tal proposito esistono due alternative. La prima fa riferimento ai contenuti della legge 108/96, che prevede che la legalità del tasso venga calcolata sulla base delle rilevazioni trimestrali effettuate dal Ministero del Tesoro, aumentando del 50% i suddetti valori.

Mutuo usurario calcolo: come sono cambiate le cose nel 2011

La situazione relativa a mutui rimborso interessi e al calcolo dei tassi usurari è cambiata nel 2011, quando, con l’entrata in vigore del decreto legislativo 70 varato ufficialmente il 14 maggio, le modalità di calcolo del tasso usurario devono essere basate sull’aumento del 25% dei tassi rilevati dal Ministero del Tesoro e sull’aggiunta di ulteriori 4 punti percentuali.

Per capire meglio come funzionano le cose è necessario chiamare in causa anche le disposizioni contenute nel decreto legislativo 79, che prevede che la differenza tra il tasso limite e il tasso medio non sia superiore a otto punti percentuali.

Come capire se il mutuo è usurario?

Per destreggiarsi meglio nell’ambito di mutui rimborso interessi e per capire se ci si trova davanti a un mutuo usurario è necessario fare riferimento a specifici strumenti. Quali sono? Il più importante è senza dubbio il sito ufficiale della Banca d’Italia, dove è possibile trovare riferimenti specifici sul tasso medio in base al quale sono possibili le transazioni di denaro.

Sempre dal portale ufficiale è possibile scaricare file in pdf con le serie storiche del tasso medio appena ricordato.

Tra gli altri strumenti informativi utili al controllo della legalità del tasso del mutuo è possibile ricordare il sito ufficiale di Altroconsumo e i numerosi calcolatori online.

Rimborso interessi mutuo: ecco come gestire al situazione

Come già ricordato, se ci si accorge di essere davanti a un mutuo con tasso usurario si ha diritto a richiedere mutui rimborso interessi, il che significa che la banca è tenuta a restituire l’ammontare degli interessi pagati per tutto il tempo in cui ha applicato un tasso fuori dalle stime legali stabilite dalla Banca d’Italia.

Il cliente che si rende conto di essere titolare di un contratto di mutuo con tasso usurario può, soprattutto se il mutuo è in corso da diversi anni, valutare la possibilità di un’azione in sede civile con l’obiettivo di ricevere un risarcimento danni.

Consultando un legale è possibile valutare anche un’eventuale azione in sede penale, avente lo scopo di accertare la presenza di un reato.

Prestiti per aziende
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Prestiti per aziende: ecco le principali alternative per accedere al credito

Portare avanti o avviare una realtà aziendale può essere molto complicato. Per questo motivo è necessario non dimenticare l’esistenza dei prestiti per aziende, piani che aiutano in vari modi a far fronte alla necessità di credito.

Prestiti per start up: cosa offre Unicredit?

Iniziamo a entrare nel vivo dei prestiti per aziende parlando di Nuove Imprese – Start Up, un prodotto che Unicredit mette a disposizione delle realtà aziendali appena avviate. Grazie a questo prestito è possibile richiedere fino a 100.000€, rimborsabili con un piano di ammortamento della durata di 7 anni (sono da considerare anche gli eventuali due anni di pre ammortamento).

Nuove Imprese – Start Up: i requisiti per l’accesso

Per accedere a Nuove Imprese – Start Up, una delle opzioni più importanti per quanto riguarda i prestiti per aziende, è necessario soddisfare specifici requisiti. Quali sono? Prima di tutto il fatto di essere iscritti alla C.C.I.A.A da non più di 21 mesi e, in secondo luogo, l’assicurazione di essere in grado di coprire con mezzi proprio il 30% degli investimenti iniziali necessari all’avvio della start up.

Il rimborso avviene sulla base di rate addebitate a cadenza mensile, trimestrale o semestrale. Il cliente può scegliere tra tasso fisso e tasso variabile. Nel secondo caso l’interesse è calcolato sulla base dell’Euribor 3 mesi.

Prestito d’onore: come funziona e chi può richiederlo

Nel novero dei prestiti per aziende è possibile ricordare anche il prestito d’onore. Di cosa si tratta? Di una prestazione economica che consente ai giovani disoccupati da almeno sei mesi di richiedere l’accesso al credito per finanziare l’avvio di un’attività professionale o di un’impresa in franchising.

Il prestito d’onore, la cui erogazione è regolamentata dal decreto legislativo 185 del 21 aprile 2000, è strutturato come segue:

  • 50% della cifra totale richiesta erogato tramite prestito a fondo perduto
  • 50% della cifra totale richiesta erogato a un tasso d’interesse inferiore del 30% rispetto a quello vigente al momento del perfezionamento dell’agevolazione economica

Prestiti aziende di Banca Intesa: ecco quali sono

Anche Banca Intesa mette a disposizione dell’utenza dei prestiti per aziende. In questo novero è possibile includere diversi prodotti, come per esempio il Finanziamento Liquidità Business.

Questo prestito si contraddistingue per un importante livello di flessibilità in quanto può essere richiesto con un finanziamento chirografario – il che significa che l’unica garanzia è la firma del richiedente – oppure presentando garanzie reali (esiste anche l’alternativa del finanziamento scorte).

Sulla base della tipologia di garanzia si basa il limite massimo richiedibile, che va dai 150.000 ai 750.000€ nel caso di richiesta di finanziamento accompagnata dalla presentazione di garanzie reali.

Il piano di rimborso può durare dai 2 ai 15 anni e il tasso applicato può essere fisso o variabile. Concludiamo ricordando che, per quel che riguarda le rate, vengono addebitate a cadenza mensile, trimestrale o semestrale.

Mutui on line acquisto e ristrutturazione
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Mutui on line acquisto e ristrutturazione: ecco come funzionano

Quando si progetta di acquistare casa ci si trova spesso nella necessità di disporre di una somma utile anche alla ristrutturazione. In questo caso è possibile scegliere mutui on line acquisto e ristrutturazione.

Mutui per acquistare e ristrutturare casa: quali sono?

Di formule specifiche di mutui on line acquisto e ristrutturazione con le due opzioni associate non ne esistono molti. Per questo motivo è utile procedere sottoscrivendo un contratto di mutuo e richiedendo della liquidità aggiuntiva con un prestito personale.

Un’ulteriore alternativa riguarda appunto la possibilità di richiedere un prestito finalizzato ai lavori di ristrutturazione, con somme che vengono erogate sulla base dell’avanzamento dei lavori. Si tratta in entrambi i casi di opzioni non semplicissime da gestire, motivo per cui è necessario scegliere con attenzione onde evitare di trovarsi con un piano di rimborso caratterizzato da un tasso d’interesse troppo alto.

Mutui per ristrutturare: cosa propone l’Inps?

Per entrare nel vivo di mutui on line acquisto e ristrutturazione è necessario approfondire alcuni piani in particolare. Uno di questi è il mutuo ipotecario Inps ex Inpdap finalizzato alla ristrutturazione. Questo piano di ammortamento è riservato agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali, che possono accedere a un prestito massimo di 150.000€ e, in ogni caso, mai superiore al 40% del valore dell’immobile oggetto di ristrutturazione.

Questo mutuo è caratterizzato da due alternative per quanto riguarda il tasso. Si può scegliere tra tasso fisso pari al 2,95% e tasso variabile legato al parametro Euribor 6 mesi, maggiorato di 200 punti base e calcolato su un lasso di tempo di 360 giorni.

Mutui Banca Carige acquisto e ristrutturazione casa: ecco come funzionano

Per capire meglio come funziona il panorama dei mutui online acquisto e ristrutturazione possiamo chiamare in causa il prodotto di Banca Carige, un mutuo che consente di accedere al credito per acquistare o ristrutturare la propria casa d’abitazione.

L’istituto di credito in questione mette a disposizione mutui a tasso fisso, piani a tasso variabile e mutui a tasso misto, che possono durare massimo 30 anni e che sono caratterizzati da un finanziamento massimo pari all’80% del valore dell’immobile.

Mutui agevolati per acquistare e ristrutturare: come ottenerli?

Chi è alla ricerca di mutui online acquisto e ristrutturazione è chiaramente interessato anche ai piani agevolati. Un esempio utile in merito sono i mutui gestibili con il Fondo Garanzia per la Prima Casa, una disposizione ministeriale che permette di accedere al credito immobiliare per ristrutturare e acquistare casa, con la presenza di una garanzia statale sul 50% della quota capitale, questo se il valore del mutuo rientra nei 250.000€.

I mutui accessibili con il Fondo di Garanzia sono riservati a specifici beneficiari, come per esempio gli under 35 con contratto di lavoro atipico e le coppie convivente more uxorio – sempre under 35 – da almeno due anni.

Microprestiti online 2016
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Microprestiti online 2016: i finanziamenti più vantaggiosi

Oggi è sempre più frequente la richiesta di microprestiti online 2016, prestazioni economiche che permettono di accedere al credito richiedendo cifre anche contenute.

Prestiti per piccole cifre: ecco dove richiederli

I microprestiti online 2016 sono prodotti vantaggiosi prima di tutto perché consentono di ottenere somme di denaro di bassa entità, caricando sul sito ufficiale della realtà creditizia scelta i documenti d’identità e quelli attestanti la ricezione di un reddito.

Di siti che consentono agli utenti anche privi di una busta paga ce ne sono tanti e tra questi merita una menzione il portale Wonga, che permette di richiedere prestiti online rimborsabili anche in tempi ridotti, compresi tra i 30 ei 42 giorni.

Quanto si può chiedere con un microprestito online?

Con i microprestiti online 2016 si può accedere a somme molto contenute, comprese, in generale, tra un minimo di 500 e un massimo di 1.500€.

Questi finanziamenti vedono infatti come platea di beneficiari principale soggetti che hanno già un finanziamento oneroso in corso – per esempio un prestito contro cessione del quinto – ma hanno la necessità di ottenere credito immediato, rimborsabile, come abbiamo poco fa ricordato, in pochissimo tempo, evitando così percorsi onerosi che compromettono la sostenibilità del piano generale.

Microcredito: la differenza tra prestiti per imprese e prestiti per famiglie

I microprestiti online 2016 comprendono prodotti destinati sia alle famiglie, sia alle realtà imprenditoriali. Qual è la differenza più importante tra le due tipologie di microcredito? Prima di tutto la somma di denaro richiedibile, più alta nel caso del microcredito concesso alle realtà imprenditoriali.

Continuiamo a parlare di microcredito alle imprese ricordando che per accedervi è necessario che la realtà imprenditoriale sia già avviata e che abbia in organico più di 10 dipendenti. Nella maggior parte dei casi la somma richiedibile non può superare i 25.000€.

Microfinanziamenti europei: ecco cosa sapere

Una categoria specifica di microprestiti online 2016 sono i finanziamenti richiedibili da parte dei giovani intenzionati ad avviare un’attività imprenditoriale.

A tal proposito è necessario considerare come principale punto di riferimento i fondi stanziati dall’Unione Europea, che ha stanziato una cifra superiore ai 100 milioni di euro, da stanziare proprio in finanziamenti di bassa entità dedicati all’imprenditoria giovanile.

Per accedere a questi prestiti, che sono generalmente rimborsabili in un lasso di tempo pari a 60 mesi, è necessario fare riferimento agli appositi portali degli enti che li erogano.

Si tratta di istituti che hanno sedi operative in diverse regioni e che, dopo aver ricevuto la richiesta online corredata di documenti d’identità e di documenti attestanti la ricezione di un reddito, ricontattano gli aspiranti clienti per un incontro presso la filiale, durante il quale è possibile valutare ancora più dettagliatamente la fattibilità del piano di ammortamento ed eventualmente procedere alla sottoscrizione del contratto.